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Covid, non serve disinfettare oggetti: il virus non si diffonde così

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Il parere degli scienziati sulla nuova abitudine di disinfettare gli oggetti per proteggersi dal Covid.

Perchè le persone continuano a disinfettare gli oggetti? Per proteggersi dal Coronavirus. Gli scienziati, però, sembrano non essere d’accordo con questa abitudine. Secondo quanto riportato dal New York Times in un articolo che riporta diversi studi sull’argomento, non ci sarebbero prove che dimostrano che il virus si possa diffondere tramite le superfici degli oggetti.

Disinfettare gli oggetti per il Covid

Negli spazi interni più affollati, come ad esempio gli aeroporti, il virus che viene esalato dalle persone infette e che aleggia nell’aria è la minaccia più grande. Questo è ciò che hanno dichiarato gli esperti. Lavarsi le mani con acqua e sapone per venti secondi, o usare un gel disinfettante, insieme all’uso delle mascherine e al distanziamento sociale, è l’unico strumento per fermare la diffusione del virus. Secondo gli scienziati, pulire le superfici degli oggetti è del tutto inutile contro la minaccia del virus negli spazi chiusi e per questo le autorità sanitarie consigliano di concentrarsi sul miglioramento della ventilazione della filtrazione dell’aria interna. “A mio parere si sta perdendo un sacco di tempo, di energia e di denaro per la disinfezione delle superfici e, soprattutto, per distogliere l’attenzione e le risorse dalla prevenzione della trasmissione per via aerea” ha spiegato il dottor Kevin P.Fennelly, specialista in infezioni respiratorie del National Institutes of Health degli Stati Uniti al New York Times. Il quotidiano ha descritto l’esempio dell’aeroporto di Hong Kong, che ha usato un canale di disinfezione per tutto il corpo, simile ad una cabina telefonica. Il sistema ha lo scopo di rendere l’ambiente più sicuro e sembra dimostrare che i funzionari locali stanno cercando di contrastare il virus.

Shelley Miller, esperta di aerosol come modalità di trasmissione del virus presso l’Università del Colorado Boulder, ha spiegato che questo sistema non ha alcuna utilità per il controllo delle infezioni. “I virus vengono emessi attraverso attività che spruzzano goccioline respiratorie: parlare, respirare, urlare, tossire, cantare e starnutire. E gli spray disinfettanti sono spesso realizzati con sostanze chimiche tossiche che possono influire in modo significativo sulla qualità dell’aria interna e sulla salute umana” ha spiegato la dottoressa, aggiungendo di non capire come possano pensare di ridurre il rischio di trasmissione disinfettando un’intera persona. Ci sono diversi disturbi respiratori, come influenza e raffreddore, che sono causati da alcuni germi che possono diffondersi da superfici contaminate. Il Coronavirus, però, ha una modalità di contagio molto diversa. Gli studi hanno scoperto che il virus sembrava sopravvivere sulle superfici fino a tre giorni, ma ci sono stati studi successivi che hanno dimostrato che si trattava di frammenti morti del virus, che non possono infettare. I Centri per il controllo e la prevenzione delle malattie, che da maggio sostengono che le superfici degli oggetti non sono il modo principale in cui si diffonde il virus, hanno spiegato che la modalità più rischiosa è la trasmissione di goccioline respiratorie. Era, però, troppo tardi, perché la maggior parte delle persone nel mondo avevano già preso l’abitudine di disinfettare tutte le superfici per paura del Covid.