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Coronavirus, Ema: "Rischio suicidio con idrossiclorochina"

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"Rischio suicidio come effetto collaterale per pazienti con disturbi psichici": ecco la tesi dell'Ema sull'idrossiclorochina

L’agenzia europea dei medicinali (Ema) mette in guardia i paesi membri sull’utilizzo dell’idrossiclorochina: pare che il farmaco utilizzato per sconfiggere il covid comporti il rischio del suicidio come effetto collaterale. L’agenzia informa che tale rischio era stato riscontrato in ben sei pazienti con disturbi psichiatrici.

Rischio suicidio con idrossiclorochina?

L’idrossiclorochina (o clorochina) pare che comporti un serio rischio di comportamenti associati al suicidio. Questa è la tesi confermata dall’Ema (agenzia europea dei medicinali), dopo una revisione effettuata sui possibili effetti collaterali del farmaco.

Come sappiamo, molti stati membri utilizzano la clorochina per ridurre i sintomi del coronavirus, in attesa di un vaccino efficace. Dopo le prime avvisaglie su alcuni effetti collaterali, l’agenzia ha così deciso di svolgere ulteriori indagini. A maggio l’Ema ha dato il via per la revisione, alla luce di 6 pazienti covid che presentavano disturbi psichiatrici. Ora si attende solo la conferma per una possibile modifica del farmaco o riduzione delle dosi per pazienti con particolari malattie psichiche.

Sospesa in Italia

Già lo scorso 30 ottobre però l’Aifa aveva sospeso l’utilizzo del farmaco al di fuori degli studi clinici. Alal base di questa decisione presa coerentemente con le linee guida internazionali, vi era una “assenza sostanziale di benefici clinici”, come riporta fedelmente il comunicato dell’agenzia italiana.

Inoltre, sempre secondo l’Aifa, l’idrossiclorochina presenterebbe possibili impatti negativi “determinati da effetti collaterali anche gravi e potenzialmente letali per il paziente”.