La capacità del Sars-Cov-2 di propagarsi diminuisce all'aumentare della temperatura ambientale: lo studio dell'Istituto Superiore di Sanità.

Un team di ricercatori del Dipartimento di Malattie Infettive dell’Istituto Superiore di Sanità (Iss) ha stabilito che la capacità del Covid di infettare è sensibile all’aumento della temperatura ambientale: diminuisce col caldo e aumenta col freddo. Lo studio è stato pubblicato sulla rivista Clinical Microbiologi and Infection dell’European Society of Clinical Microbiology and Infectious Disease.
Covid, Iss: “Caldo diminuisce la capacità del virus”
“I nostri dati aiutano a spiegare il perché le condizioni ambientali estive più sfavorevoli per il virus ne abbiano rallentando la diffusione e il contagio – ha spiegato il virologo Fabio Magurano, coordinatore dello studio -. Al contrario, l’abbassamento delle temperature permette al virus di resistere di più e nel contempo giustifica una maggiore capacità delle goccioline respiratorie di persistere e diffondersi nell’ambiente, favorendo la diffusione del virus e il contagio”.
Gli esperimenti effettuati hanno dimostrato che innalzando la temperatura fino a 28 gradi centigradi la carica virale subisce un decadimento drastico.
Intanto gli ultimi sondaggi attestano una certa indecisione degli italiani sull’uso del vaccino. l 16% non lo effettuerà e quasi uno su due aspetterà di valutarne l’efficacia. Il commissario Domenico Arcuri ha scritto un documento indirizzato ai governatori di Regione: “Appare prioritario salvaguardare quei luoghi che nel corso della pandemia hanno rappresentato il principale canale di contagio e diffusione del virus, quali a titolo esemplificativo gli ospedali e i presidi residenziali per anziani”.