Intervenendo durante la trasmissione televisiva DiMartedì, la biologa Barbara Gallavotti ha illustrato le differenti tempistiche di recupero dell’organismo in seguito alla perdita dell’olfatto a causa del Covid. Secondo le parole della Gallavotti infatti, accanto a chi riesce a recuperare il senso dell’olfatto dopo appena due settimane dal termine dell’infezione, ci sono individui che potrebbero avere un recupero più lento, addirittura fino a due anni.
Covid, Gallavotti sulla perdita dell’olfatto
Interpellata sulla tematica nel corso del programma, la biologa ha così spiegato: “Nelle persone colpite dal covid il sintomo della perdita dell’olfatto è uno dei più comuni. Il suo recupero è lento e graduale. Dopo un paio di settimane dall’infezione, una persona su 4 recupera l’olfatto, ma una persona su 10, anche dopo 8 mesi dall’infezione, non torna a sentire gli odori come prima. Tuttavia, dati su altri virus ci fanno pensare che sia possibile recuperare l’olfatto fino a 2 anni di distanza dall’infezione. E quindi i ricercatori sono ottimisti”.
Sulle base delle ultime ricerche in merito, Barbara Gallavotti ha poi dichiarato che il danno imputabile al coronavirus – e che causerebbe la perdita dell’odorato – sarebbe a livello del cosiddetto epitelio olfattivo: “Un sottilissimo strato di cellule posto nella parte superiore della cavità nasale e che ci serve per percepire gli odori. In questo strato di cellule ci sono i neuroni olfattivi, ognuno dei quali è specializzato nel captare un particolare odore”.