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Smart working in pigiama deleterio per la salute mentale: lo studio

I pericoli dello smart working in pigiama

Maggiori problemi mentali per chi lavora in pigiama durante la modalità di smart working: ecco i risultati di una ricerca australiana.

Il lavoro in casa in modalità smart working potrebbe portare a problemi mentali. Questo è quanto stabilito da uno studio condotto dagli scienziati del Woolcock Institute of Medical Research di Sidney e pubblicato dal Medic Journal of Australia.

Lo studio sullo smart working in pigiama

L’indagine scientifica ha analizzato la fase del primo lockdown (aprile-maggio 2020) con i comportamenti di 163 persone tra cui figurano anche diversi esperti del settore della ricerca. Alcuni di essi facevano parte di ambiti fuori dal contesto scientifico come quello dell’amministrazione oppure della raccolta dei fondi. La maggior parte erano donne (117), 45 uomini e una persona che non ha comunicato l’identità di genere.

Nel gruppo di lavoro sono stati inseriti anche gli scienziati e alcuni ricercatori dell’istituto australiano che hanno scelto autonomamente di mettersi in gioco. A realizzare lo studio sono stati i ricercatori David G. Chapman e Cindy Thamrin che fanno parte della University of Technology di Sydney.

I risultati della ricerca

La ricerca ha stabilito che chi rimaneva in pigiama o in tuta durante l’attività di lavoro al computer mostrava peggioramenti nelle condizioni di salute mentale rispetto ai colleghi che preferivano invece vestirsi. Differenza ancora più grande se paragonati a chi si vestiva per uscire o per stare con i figli.

Difficoltà di lavoro

Lo studio ha parlato di una maggiore facilità per gli accademici che hanno elaborato un articolo di carattere scientifico, molta più difficoltà invece per i meno esperti costretti a destreggiarsi, essendo alle prime armi, in maniera confusionaria.