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Vaccino AstraZeneca: quando arriva e perché è in ritardo

AstraZeneca

Quando sarà approvato il vaccino AstraZeneca e a cosa sono dovuti i ritardi nel via libera alla somministrazione da parte dell'Ema?

Mentre il Regno Unito ha già autorizzato l’utilizzo del vaccino AstraZeneca e inizierà a somministrarlo dai primi giorni di gennaio, i vertici dell’Ema hanno fatto sapere che ci saranno dei ritardi sull’approvazione dell’antidoto in Europa. Il vicedirettore Noel Wathio ha infatti definito improbabile il via libera entro il primo mese dell’anno come originariamente previsto.

Vaccino AstraZeneca: quando arriva?

Mentre all’inizio sembrava uno dei concorrenti più promettenti, tanto che l’Europa aveva già ordinato milioni di dosi, l’antidoto sviluppato in collaborazione con l’istituto Jenner di Oxford e l’IRBM di Pomezia rischia di dover attendere il mese di febbraio per ottenere il via libera. La richiesta di autorizzazione all’Ema potrebbe infatti essere formalizzata alla fine di gennaio dopo la conclusione della tranche di sperimentazione supplementare su altre decine di migliaia di volontari.

I motivi del ritardo sono molteplici. Innanzitutto i dati ottenuti dalle sperimentazioni hanno dato una risposta non omogenea: il 62%% dell’efficacia è stata ottenuta con la somministrazione di due dosi e il 90% con la somministrazione di una prima mezza dose più una seconda dose intera. Si sarebbe trattato di uno sbaglio di dosaggio emerso durante i controlli e denunciato subito alle autorità regolatorie.

Nel riempire le fiale destinate alla sperimentazione clinica in Gran Bretagna, i preparatori di Oxford avevano infatti utilizzato una concentrazione dimezzata del principio attivo (i documenti parlano di “potency miscalulation”). Ma c’è di più. Avrebbero inoltre tentato di far cadere la responsabilità sull’istituto biotecnologico con sede a Pomezia che aveva invece valutato con specifiche tecniche molecolari quale dovesse essere la giusta diluizione.