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Covid, Sis: "Associare vitamina D alla terapia a primi sintomi"

coronavirus variante novembre

Lo scrive la Società scientifica Sis 118 che ha documentato i dati emersi dalla presa in carico di alcune centinaia di pazienti Covid

La Società scientifica Sis 118, che ha documentato i dati emersi dalla presa in carico di alcune centinaia di pazienti Covid, ha rilasciato un comunicato che riguarda l’efficacia della vitamina D nelle guerra contro il virus. “Nella strategia di prevenzione del contagio da Sars-CoV2 è fondamentale assicurare valori ematici elevati adeguati di vitamina D3 (perché sono direttamente correlati ad una aumentata risposta immunitaria), in supporto alla terapia contro la malattia, nonché alla terapia della sindrome post-Covid – dicono -, poiché la modulazione della risposta immunitaria della vitamina D contrasta la tempesta citochimica infiammatoria”.

Covid, Sis: “Efficace la vitamina D”

“Aldilà delle svolte più determinanti sui parametri della riduzione delle forme cliniche severe e soprattutto della mortalità, rimane centrale la necessità, clinica e gestionale, di impedire che i pazienti positivi al Covid, con sintomatologia respiratoria acuta, si deteriorino al domicilio sviluppando livelli di insufficienza respiratoria talmente gravi da risultare difficilmente responsivi alle cure intensive ospedaliere”, ha spiegato Mario Balzanelli, presidente della Sis 118.

“Nel periodo compreso tra il 21 settembre ed il 21 novembre 2020 – aggiunge – nella stazione Covid della postazione medicalizzata fissa 118 dell’ospedale San Giuseppe Moscati di Taranto è stato documentato come nella totalità dei pazienti con insufficienza respiratoria acuta secondaria a polmonite interstizio-alveolare, deficit estremamente severo di vitamina D3, tanto più marcato quanto più compromesse erano le condizioni cliniche”.

Infine il presidente della Società scientifica chiarisce: “La vitamina D3 non è solo una vitamina come comunemente si ritiene quanto un vero e proprio ormone, che interviene nella regolazione della risposta infiammatoria sistemica, nella modulazione della risposta immunitaria sistemica, nei meccanismi di protezione contro il danno polmonare acuto (sindrome da distress respiratorio acuto), nei meccanismi di riparazione del polmone colpito da insulti infiammatori iperacuti quali la polmonite da Covid-19, nonché di prevenzione della fibrosi polmonare in fase sindromica post-Covid-19″.