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Covid-19: il rischio di decesso cresce con il diabete di tipo 2

Il diabete di tipo 2 aumenta il rischio di contrare covid

Da un’analisi dei ricercatori dell’Università di Exeter emerge che il diabete di tipo 2 incide sul rischio di morte Covid nelle persone di mezza età.

E’ già da un pò che circola la notizia in base alla quale un certo numero di studi indica che alcune patologie espongono i pazienti con Covid-19 a una più alta probabilità di morte. Tra queste c’è anche il diabete di tipo 2, che fin dai primi mesi della pandemia è stato associato a situazioni negative nelle quali ha portato al ricovero in ospedale e, nei casi più gravi, al decesso. A confermare la più alta pericolosità dell’infezione da coronavirus nei pazienti diabetici è un’analisi che è stata condotta dai ricercatori dell’Università di Exeter, in Inghilterra: questo studio ha portato alla luce nuove informazioni su quanto il diabete di tipo 2 incida sul rischio complessivo di morte per Covid-19 in età diverse, ma soprattutto in quelle di mezza età.

Covid, diabete di tipo 2 aumenta rischio di morte per positivi

E’ bene dirlo fin da subito: lo studio è stato accettato anche per la pubblicazione sul Diabetology e ha rilevato che il rischio di morte per Covid-19 nei pazienti con diabete di tipo 2 aumenta quando i malati sono più giovani. In particolar modo si evidenzia che questo aumento ha un impatto significativo nelle persone di mezza età. Per essere più chiari, ciò significa che una persona di 50 anni con diabete di tipo 2 ha l’equivalente rischio di morte per Covid di una persona di 66 anni senza diabete. Questa differenza si riduce con l’aumentare dell’età, tanto che il rischio di una persona di 70 anni con diabete di tipo 2 è simile a quello di una persona senza diabete di 78 anni.

Ma come si è arrivati a queste conclusioni? Il team di studiosi prima di tutto ha coinvolto anche i ricercatori dell’Università di Warwick, dell’Alan Turing Institute e dell’University College di Londra e ha avuto accesso ai dati di tre studi britannici, includendo pure le informazioni relative allo stato di salute di decine di milioni di persone dell’intera comunità, le quali erano ricoverate negli ospedali di tutto il Regno Unito. Questo strepitoso lavoro ha permesso di valutare le differenze nel rischio di morte per covid in base non solo all’età, bensì anche alla presenza o meno di diabete di tipo 2.

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Pazienti con diabete di tipo 2 dovrebbero essere tra i primi vaccinati

Uno degli autori dello studio, il dott. John Dennis della Medical School dell’Università di Exeter ha ben sottolineato che: “Il nostro studio evidenzia come la scienza dei dati all’avanguardia possa fornire informazioni in tempo reale sulla complessa discussione sulle strategie di vaccinazione anti-Covid a livello europeo”.

Dunque, il Regno Unito e alcuni Paesi dell’Ue hanno deciso di dare la priorità alle persone con diabete di tipo 2 nella vaccinazione, sebbene questa strategia non è applicata in maniera coerente in tutta Europa. Un altro coordinatore della ricerca, il dott. Andrew McGovern della Medical School dell’Università di Exeter, è infatti sicuro che la vaccinazione dovrebbe essere fatta in ordine di rischio: “Si dovrebbe quindi considerare anche il più alto rischio di morte per Covid-19 delle persone di mezza età con diabete di tipo 2. La nostra raccomandazione a questi pazienti è quella di vaccinarsi non appena sarà disponibile il vaccino”.