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Covid, la variante inglese uccide di più: lo studio

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Uno studio voluto dai maggiori leader dei Paesi occidentali ha svelato che la variante inglese presenta una letalità maggiore del 20-30%.

Oggi, 15 febbraio, sul tavolo del Comitato tecnico scientifico ha ricevuto i risultati dello studio che sta spaventando i governi, destinato ad aprire il dibattito su un possibile nuovo lockdown. Lo studio è stato voluto da Joe Biden, Angela Merkel, Boris Johnson ed Emmanuel Macron.

Studio sulla variante inglese

Le conclusioni dello studio non sono per niente rassicuranti e svelano che la variante inglese è più letale. La letalità di questa variante è maggiore del 20-30%. Anche le altre mutazioni stanno dando dei problemi. Quella brasiliana non crea immunità, aprendo il rischio di reinfezione. Quella sudafricana depotenzia l’efficacia del vaccino di AstraZeneca. Questi sono i dati che hanno spinto Walter Ricciardi, consulente scientifico del ministro Roberto Speranza, a lanciare l’allarme e l’ipotesi di un nuovo lockdown totale e immediato. “Tutte le varianti del virus Sars-Cov-2 sono temibili e ci preoccupano ma, in particolare, quella inglese risulterebbe essere anche lievemente più letale e sta facendo oltre mille morti al giorno in Gran Bretagna” ha dichiarato. Ricciardi ha sottolineato che alcuni Paesi hanno già deciso per la chiusura drastica, mentre l’Italia è in ritardo e avrebbe dovuto prendere provvedimenti già 2 o 3 settimane fa.

La sua riflessione è dovuta proprio ai risultati del report voluto dai leader mondiali, prodotto da una task force internazionale. Come riportato da La Stampa, nella giornata di oggi lo studio arriverà sul tavolo del Comitato tecnico scientifico, finendo per costringere ad una revisione della situazione epidemiologica. Come riportato dal monitoraggio dell’Istituto Superiore di Sanità, la variante inglese rappresenta il 17,8% dei contagi ed è destinata a diventare il ceppo dominante in 5 o 6 settimane. Una diffusione che , visto il 50% in più di capacità di infettare, provocherebbe una forte risalita della curva. La veloce diffusione della variante inglese potrebbe aumentare la pressione dei servizi sanitari, che è già molto precaria. Il rischio è che in alcune zone gli ospedali e le terapie intensive vadano in tilt.