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Moderna: "Contro le varianti ragioniamo sulla terza dose di vaccino"

Vaccino

Noubar Afeyan, direttore di Moderna, ha spiegato che stanno pensando ad una terza dose di vaccino per contrastare le varianti.

Noubar Afeyan, cofondatore e presidente di Moderna, in un’intervista rilasciata al Corriere della Sera, ha spiegato che basterebbero due settimane per sviluppare un vaccino diretto contro una variante del Covid, ma non è detto che per affrontare le varianti servano dei nuovi vaccini. Potrebbe bastare una terza dose.

Terza dose vaccino contro varianti

Non è detto che per affrontare le varianti servano nuovi vaccini. Stiamo per esempio ragionando sulla possibilità di somministrare una terza dose (booster) del vaccino sviluppato sulla sequenza originaria. Dopo la somministrazione, l’organismo produce anticorpi diretti verso molte parti della proteina Spike: una variante può sfuggire in alcuni punti, ma non in tutti” ha spiegato Noubar Afeyan, direttore di Moderna. “Dopo il sequenziamento di Sars-CoV-2, a gennaio 2020, abbiamo messo a punto il vaccino in due settimane. Un risultato senza precedenti. A fronte della comparsa di una nuova variante del virus, può essere modificato negli stessi tempi, due settimane o anche meno. Ci stiamo già lavorando e sta per partire lo studio sui volontari. Diverso è il discorso relativo ai tempi di approvazione: serve un certo numero di casi di infezioni da variante per poter svolgere i test” ha aggiunto.

In molti si chiedono se è possibile usare vaccini diversi per le due dosi, ma il presidente dell’azienda americana ha spiegato che in questo caso non si può escludere a priori. “Stiamo conducendo dei test. Ossia stiamo capendo se il nostro sistema mRna possa potenziare la prima dose somministrata con altri tipi di vaccino” ha aggiunto. La Commissione europea ha autorizzato un secondo contratto con Moderna, per 300 milioni di dosi aggiuntive. Noubar Afeyan, riguardo i tempi di consegna, ha spiegato che si tratta di 150 milioni di dosi nel 2021. “L’Europa ha sottoscritto l’opzione di acquistarne altri 150 milioni nel 2022 che si vanno ad aggiungere ai 160 già acquistati. Questo porta l’ordine totale dell’Ue a 310 milioni di dosi da consegnare nel 2021. Ci sono altre trattative in corso ma non ho libertà di parlarne” ha aggiunto, spiegando che hanno iniziato a produrre da zero con l’azienda Lonza in Svizzera.