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Covid, vaccini funzionano: primi risultati su operatori sanitari e in Rsa

Covid vaccini funzionano

Diminuiscono i contagi nelle categorie vaccinate per prime rispetto alla popolazione in generale. I dati riguardano operatori sanitari e over 80.

In Italia riprendono le vaccinazioni con AstraZeneca, ma le persone che hanno completato il ciclo vaccinale, cioè coloro che hanno ricevuto sia la prima sia la seconda dose di vaccino, sono 2.145.434 milioni, pari solo al 3,6% della popolazione. Il numero di vaccinati è ancora molto basso. Per questo motivo, risulta difficile delineare l’effetto della protezione sulla curva dei ricoveri, dei decessi e dei contagi da Covid, ma i vaccini funzionano. Lo dimostrano i dati riguardanti over 80, operatori sanitari, ospiti delle Rsa e soggetti fragili già vaccinati. Infatti, diminuiscono i contagi nelle categorie vaccinate per prime rispetto alla popolazione in generale, che vede in crescita il numero dei positivi. Tra qualche settimana l’effetto riguarderà anche ricoveri e decessi.

Covid, i vaccini funzionano

Stando a quanto spiegato dal Corriere della Sera e basandosi sui dati resi noti dall’Iss, emerge che fino al 19 marzo sono state somministrate 2.825.292 dosi a operatori sanitari e sociosanitari, 1.169.920 dosi a personale non sanitario, 2.433.867 dosi a persone over 80 e 502.394 dosi a ospiti di Rsa. Secondo l’ultimo report dell’Istituto superiore di sanità (datato 10 marzo), in proporzione la fascia dei maggiori di 90 anni è il gruppo che ha ricevuto il numero maggiore di dosi. Il 40% circa degli over 90, infatti, ha ricevuto almeno una dose di vaccino. Segue la fascia 80-89 anni (circa il 32% ha ricevuto almeno la prima dose).

Nel report l’Iss precisa che: “A partire dalla seconda metà di gennaio si osserva un trend in diminuzione del numero di casi negli operatori sanitari e nei soggetti di età maggiore di 80 anni, verosimilmente ascrivibile alla campagna di vaccinazione in corso”. Il calo segnalato, tuttavia, non può essere preso in considerazione da solo, perché oltre ai vaccini le restrizioni vigenti possono influire sul numero di positivi. Il dato quindi deve sempre essere confrontato con l’andamento del resto della popolazione.

Una notizia positiva riguarda gli operatori sanitari. A metà novembre 2020, la proporzione di casi tra operatori sanitari sul totale dei casi registrati nel nostro Paese superava il 5% del totale. Due mesi dopo, dalla metà di gennaio, si osserva un trend in ribasso. Per l’Iss, è “verosimilmente attribuibile al completamento del ciclo vaccinale in una buona percentuale di soggetti appartenenti a questa categoria”. Durante il periodo compreso tra il 22 febbraio e il 7 marzo 2021 ci sono stati 2.154 casi tra gli operatori sanitari, pari all’1% del totale. La curva epidemica riguardante gli operatori sanitari e quella della popolazione generale fino alla seconda metà di gennaio 2021 hanno avuto un andamento simile. Poi hanno iniziato a divergere, per via di un calo attestato tra gli operatori sanitari.

Situazione analoga per gli over 80 confrontati agli under 80. C’è un andamento molto simile nelle due fasce fino alla seconda metà di gennaio, poi una diminuzione nella popolazione maggiore di 80 anni.

Le differenze tra Regioni

Secondo i dati Gimbe, la provincia autonoma di Bolzano ha somministrato almeno una dose di vaccino al 63% degli over 80. La Sardegna il 22%. Piemonte, Emilia Romagna, Marche, Molise, Lazio, Basilicata e Puglia si attestano tra il 40% e il 50%. Sotto il 30% ci sono Umbria e Toscana. La Lombardia è al 35%.

Commentando il report settimanale, la Fondazione Gimbe sottolinea: “Numeri in crescita ma ancora troppo esigui per osservare risultati tangibili in termini di riduzione di ospedalizzazioni e decessi nella fascia di età più colpita dalla Covid-19”.

In Lombardia, inoltre, si registra un calo di positivi tra gli operatori sanitari, segnalando “una notevole riduzione delle infezioni nonostante l’aumento dei contagi nella popolazione generale”. I contagi tra medici e infermieri sono diminuiti dalla metà di gennaio 2021 e restano bassi. Nelle Rsa il 90% degli anziani ha ricevuto la prima dose. Infatti, a conferma dell’efficacia dei vaccini, si segnala una netta diminuzione dei casi di infezione nelle strutture per anziani, nonostante l’aumento nella popolazione generale. La terza analisi fatta da Regione Lombardia riguarda gli over 80 che non vivono nelle case di riposo. Per loro la vaccinazione è cominciata il 18 febbraio e segue un ritmo diverso a seconda delle province. La media di copertura è arrivata al 19%. Le somministrazioni sono ancora troppo poche e troppo recenti per analizzarne l’effetto.