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Salute e alimentazione, più proteine vegetali nella dieta

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Roma, 22 mar. (askanews) - Sempre più italiani integrano il contributo proteico con proteine vegetali. Il motivo? Per il 74% è anzitutto per salvaguardare la propria salute. Il dato emerge da un'analisi di GFK e Circana sulle abitudini alimentari degli italiani, presentato all'evento promosso da...

Roma, 22 mar. (askanews) – Sempre più italiani integrano il contributo proteico con proteine vegetali. Il motivo? Per il 74% è anzitutto per salvaguardare la propria salute. Il dato emerge da un’analisi di GFK e Circana sulle abitudini alimentari degli italiani, presentato all’evento promosso da Fondazione Istituto Danone in occasione della sua ultima pubblicazione dal titolo “Transizione proteica: varietà nelle scelte alimentari per la salute umana e del pianeta”.

Le indicazioni degli esperti suggeriscono che l’alternanza delle proteine animali con proteine vegetali nell’ordine del 3% dell’energia complessiva comporterebbe una diminuzione della mortalità per tutte le cause del 10%. Il consumo di proteine vegetali, oltre al contributo di amminoacidi, fornisce infatti fibre e componenti bioattive che concorrono ad uno stile di vita complessivamente più sano. Motivi di salute che spingono i consumi, dunque, secondo i dati GfK: il 69% degli italiani al momento della spesa sceglie un alimento di origine vegetale.

“Parleremo di transizione proteica, cioè quanto è importante un bilanciamento nella nostra alimentazione, nella nostra dieta mediterranea che è tanto conosciuta e apprezzata in tutto il mondo, e l’importanza di bilanciare le proteine animali e quelle vegetali, per la nostra salute e per la salute del Pianeta perché le due cose vanno di pari passo. Meglio mangiamo noi e più il Pianeta si mantiene in salute”, ha spiegato Fabrizio Gavelli, Presidente di Fondazione Istituto Danone. “In Italia vogliamo da un lato rafforzare la bontà della nostra dieta mediterranea e dall’altro capire come l’Italia a livello di produzioni locali e a livello di salute del Pianeta può dare un contributo veramente importante”, ha aggiunto.

Tra le categorie per trend di occasioni di consumo rispetto al 2019 si classificano al primo posto le bevande vegetali. Seguono le uova, la pizza e le verdure. Un approccio salutista, quindi, che deve richiamare l’attenzione del legislatore affinché l’acquisto di tali alimenti venga incoraggiato.

“Quello che vediamo come dinamica di transizione alimentare come cambiano gli stili alimentari delle persone e degli italiani in particolare non è un fenomeno congiunturale, non si può dire che è legato a pandemia o inflazione, ma è proprio un cambiamento evolutivo. Le persone stanno prendendo una coscienza diversa e approcciano anche all’alimentazione in modo diverso”, ha affermato Roberto Borghini, GFK Consumer Panel Country Lead Italia.

“Abbiamo delle persone più attente, abbiamo proprio i nostri concittadini più attenti, vogliono agire, vogliono partecipare ed essere protagonisti del cambiamento perché sanno che è necessario – ha aggiunto Borghini -. Infine, ultima cosa: un essere protagonisti insieme alle istituzioni, per molto tempo si è parlato anche di sfiducia. Una cosa che ha insegnato la pandemia è invece che serve lavorare insieme. Si chiede alle istituzioni di poter collaborare”.