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Saluto romano al funerale del professor Todini. E' polemica

saluto romano

Saluto fascista durante il funerale di Gianpiero Todini, docente di Diritto italiano all'università di Sassari. Il figlio precisa: "Si può fare".

Scoppia la polemica, sia a livello locale che nazionale, per quanto avvenuto durante il funerale a Sassari di Gianpiero Todini, docente di Diritto italiano. Sul sagrato della chiesa, infatti, i “camerati” hanno omaggiato il professore con il saluto romano. La denuncia è partita dalla consigliera comunale del centrosinistra Lalla Careddu, che annuncia anche un “esposto in questura”. Molto critici il sindaco di Sassari e il presidente del Consiglio regionale della Sardegna. Nicola Sanna (PD) chiarisce che le “simpatie politiche del professor Todini non possono giustificare lo spettacolo pubblico andato in scena”. Gianfranco Ganau invece tuona: “E’ evidente apologia del fascismo, che non può essere tollerato”. Il figlio 43enne del professore, Luigi Todini, ricorda però: “Il saluto romano è consentito in occasioni come le commemorazioni funebri”.

Saluto romano durante il funerale

“Nella nostra città, sul sagrato di una chiesa, senza vergogna. Fascisti sdoganati. Poi dite che son fissata” denuncia su Facebook la consigliera comunale del centrosinistra di Sassari, Lalla Careddu. In un video si vede (e si sente) che l’ultimo saluto a Gianpiero Todini, docente di Diritto italiano all’università di Sassari, è stato “romano”. Le immagini mostrano infatti i “camerati” schierati che, alzando il braccio destro, hanno risposto per tre volte con il grido “Presente” al richiamo “Camerata Giampiero Todini”. Il professore era stato insignito dall’ex presidente della Repubblica Francesco Cossiga dell’onorificenza di Cavaliere al merito della Repubblica, ed in seguito era diventato anche Commendatore.

A denunciare pubblicamente quanto avvenuto davanti al feretro di Todini sul sagrato della chiesa di San Giuseppe, dove sono stati celebrati funerali sabato 1 settembre, Lalla Careddu che sempre tramite Facebook annuncia: “Domani mattina presenterò un esposto in questura, perché dopo FB bisogna sempre compiere atti concreti. Ciao a tutti, grazie per la vicinanza”. Il video inizialmente era stato postato però dal figlio di Todini, Luigi, già candidato per CasaPound alle politiche 2018 nel collegio unico per il Senato.

La reazione del sindaco di Sassari

Il sindaco di Sassari, Nicola Sanna (PD), dopo aver appreso quanto accaduto assicura però: “A Sassari non c’è spazio per revival di squadrismo e rigurgiti antidemocratici”. “Voglio esprimere la più netta condanna – aggiunge quindi – per quanto accaduto nel sagrato della chiesa di San Giuseppe, un’esibizione non solo disdicevole e perfino buffonesca, ma anche profondamente irrispettosa nei confronti del luogo sacro, della famiglia del defunto e dell’intera cittadinanza”.

Per Sanna infatti “le dichiarate simpatie politiche del professor Todini non possono giustificare lo spettacolo pubblico andato in scena nel centro della città”. “In questo momento di crescente diffusione di ideologie nazionaliste, neofasciste e xenofobe a livello nazionale e internazionale, – sottolinea infatti il primo cittadino – nessun episodio che s’ispiri al fascismo deve essere sottovalutato”.

Ganau: è apologia del fascismo

Gli fa eco il presidente del Consiglio regionale della Sardegna, Gianfranco Ganau, che chiarisce: “Quanto accaduto a Sassari è inaccettabile e non possiamo rimanere indifferenti, né come rappresentanti delle istituzioni né come semplici cittadini”. Quello che abbiamo visto è stato “un atto gravissimo, – prosegue – evidente apologia del fascismo, che non può essere tollerato”.

“Sono indignato e preoccupato – precisa Ganau – e spero in un pronto intervento da parte delle autorità competenti in grado di identificare i responsabili”. “Il fascismo è stato un periodo tristissimo della nostra storia dove le libertà più elementari erano vietate. – ricorda – È stato sconfitto definitivamente dalla lotta della Resistenza che ha consegnato l’Italia ai valori democratici di cui andiamo fieri e di cui non possiamo che esserne orgogliosi. Purtroppo il clima che stiamo vivendo di grave intolleranza facilita questi rigurgiti. Un atto del genere non può passare sotto silenzio, è un reato contro la nostra Costituzione e non può che essere ignorato”.

Il figlio di Todini: nessuna eversione

Cerca di smorzare i toni il figlio del professore. All’Ansa Luigi Todini assicura che quello immortalato nel video è solo “un omaggio funebre che – spiega – ho voluto fare io per rispettare un’espressa volontà di mio padre”. “Mi assumo tutta la responsabilità ma sono sicuro che, al di là del vespaio di polemiche, non ci saranno altre conseguenze perché non è stato commesso alcun reato”.

Todini ricorda infatti che “c’è una sentenza della Corte di Cassazione del febbraio 2018 che dice che il gesto del saluto romano è consentito in occasioni come le commemorazioni funebri e quella di domenica – osserva – non era certo una manifestazione politica”. Il 43enne ammette che quel gesto “rientra nella visione politica e ideale di mio padre e mia, ma – assicura – nessuno vuole sovvertire l’ordine democratico”.

“Se morisse un comunista e i suoi compagni volessero salutarlo con le bandiere rosse e il pugno alzato, non troverei nulla di strano – chiarisce – perciò non capisco l’accanimento sebbene comprenda che si sia trattato di una scelta inusuale, mai fatta prima da nessuno a Sassari, ma non c’è da preoccuparsi“. Luigi Todini infine conclude: “Mi aspettavo le polemiche, ma immaginavo che rimanessero in ambito territoriale, non immaginavo tutto questo can-can che si sgonfierà in una bolla di sapone”.