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Guerra Russia-Ucraina, Salvini da “starei più al sicuro con Putin” alla condanna di oggi

Matteo Salvini ai tempi del feeling con Putin

Un Matteo Salvini bipolare o rinsavito: da “io starei più al sicuro con Putin” alla condanna di oggi sulla sua pagina Facebook per l'attacco all'Ucraina

È un Matteo Salvini a metà fra il bipolare schietto e il tardivamente rinsavito quello che oggi scrive sui suoi account social: “Un giovedì orribile, immagini che non avremmo mai più voluto vedere, speriamo che tutto si fermi presto e la ragione torni a prevalere. La Lega condanna con fermezza ogni aggressione militare, l’auspicio è l’immediato stop alle violenze, sostegno a Draghi per una risposta comune degli alleati”. Ovviamente risposta contro Putin, lo stesso Putin del quale un Salvini di certo più in fregola moscovita di oggi scriveva faccende come “Putin fa, io sarei più sicuro con uno come lui” oppure “Berlusconi frequenta Vladimir Luxuria, io preferisco Vladimir Putin; fra Renzi e Putin scelgo Putin tutta la vita; io vorrei Putin come alleato” e compagnia lisciando.

Matteo Salvini “bipolare” con Putin

Insomma, il dato è che il leader della Lega è stato costretto a tornare sui suoi passi dall’accelerazione guerrafondaia del suo ormai ex “idolo”. E fin qui non ci piove, però non bisognerebbe dimenticare due cose. La prima, molto scenografica, che è quella ormai nota per cui Salvini tende ad indossare, letteralmente, le divise di ogni contesto-persona-categoria che al momento deve arruffianarsi, e questo in un certo senso lo emenda dal peccato di aver agito solo con Putin in modalità retromarcia. La seconda è più empirica: le skill di Putin prima che Putin da matto in potenza diventasse matto in atto non le ha decantate solo Salvini, e quindi magari oggi in giro ci sono molte più retromarce di quante la vulgata etica non voglia far passare.

Una vita troppo social e le impronte difficili da cancellare

Il guaio di Salvini è che lui con i suoi endorsement e con la sua vita social nevrile e debordante esagera, perciò a differenza di altri lascia le impronte. Se avessimo davvero voluto vedere, ed era fatto visibile già da lustri a tutti, che razza di tiranno fosse Putin neanche glie lo avremmo dovuto chiedere, il gas. Quel gas che oggi ci fa tremare e basculare fra indignazione per ciò che Putin ha fatto agli altri e paura di ciò che Putin potrebbe fare a noi ed alle nostre tasche.