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Salvini e l'incontro con l'ambasciatore russo Razov all'insaputa di Draghi

Salvini

Il quotidiano Domani ha ottenuto la conferma dall'Ambasciata russa in Italia di una cena in cui Salvini ha incontrato l'ambasciatore russo Razov.

Matteo Salvini ha incontrato l’ambasciatore russo Razov, durante una cena a pochi giorni dall’inizio della guerra. L’Ambasciata russa in Italia ha confermato l’evento al quotidiano Domani. 

Salvini e l’incontro con l’ambasciatore russo Razov all’insaputa di Draghi

Matteo Salvini ha incontrato l’uomo che negli ultimi mesi ha minacciato l’Italia per le posizioni di condanna alla Russia per l’invasione dell’Ucraina. Le conferme di questi colloqui tra Matteo Salvini e l’ambasciatore russo sono stati confermati dalla segreteria della rappresentanza a Roma. A completare il terzetto c’era anche Antonio Capuano, diventato in poco tempo un consulente del leader della Lega per gli Affari Esteri. I dettagli sono stati riportati da Emiliano Fittipaldi del quotidiano Domani, che ha raccontato di aver interpellato diversi protagonisti di questa vicenda. La guerra era iniziata da pochi giorni quando è avvenuto l’incontro tra l’ambasciatore Razov, Salvini e Capuano. La Lega era all’oscuro della vicenda, mentre dall’ambasciata russa di Roma hanno confermato l’incontro, in data 1° marzo. Mario Draghi non è stato avvisato. 

Sì, confermo l’incontro tra Salvini e l’ambasciatore Razov. È il nostro lavoro accogliere le persone, anche politici come Salvini, che fa parte della maggioranza di governo. Per quanto riguarda il contenuto, non possiamo dire cosa è stato detto” ha dichiarato Valentina Sokolova, portavoce dell’ambasciata russa a Roma. Mario Draghi e la Lega non erano a conoscenza di questo colloquio. 

Il ruolo di Antonio Capuano

In attesa delle reazioni di Mario Draghi nei confronti di Matteo Salvini, è il caso di conoscere bene il ruolo di Antonio Capuano. Il curriculum dell’ex deputato di Forza Italia ed ex Consigliere Comunale di Frattaminore, è stato trovato da Conchita Sannino, sul quotidiano La Repubblica. “Capuano si fa chiamare ‘professore’ presentandosi a Tor Vergata con l’ex ministro della Cultura del Qatar, Hamad Bin Abdulaziz Al-Kawari: ma l’Ateneo gli riconosce temporaneamente solo un incarico in Diritto internazionale, da mille euro l’anno. Appare come titolare di una società, la Rhenda Europe Ltd, collegata fino a poco tempo fa a un ufficio piantato a Roma nel cuore di Piazza di Spagna. E tra i suoi incarichi c’è quello di avvocato dell’ambasciata del Kuwait” ha riportato La Repubblica, spiegando che Capuano non era una personalità particolarmente apprezzata all’interno di Forza Italia, tanto da essere definito “imbroglione” da Cosentino. “Fu inserito in lista perché nel collegio arrestarono il direttore generale della Asl sciolta per camorra, pochi giorni prima della chiusura delle liste” ha spiegato la cronista. Ma Capuano non è mai stato indagato.