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Salvini si difende: "Non temo fascisti, sono non violento"

Salvini

Mentre Silvio Berlusconi prende le distanze dal leader della Lega, Pietro Grasso lo attacca sul tema immigrazione.

Dopo quanto è accaduto a Macerata, continua il botta e risposta a distanza tra Matteo Salvini, leader della Lega, e Pietro Grasso di Liberi e Uguali. Un duro scontro, non solo per le parole usate dal leader del carroccio nelle scorse ore, ma anche sul tema dell’immigrazione. Per quanto concerne invece l’aggressione ai migranti, Salvini, con toni molto più cauti rispetto ai giorni scorsi, ha detto di non vedere una pericolosa deriva fascista e xenofoba. Un pensiero che ha anche confermato questa mattina a Radio 1: “Questa cosa incredibile dell’allarme fascismo, del ritorno dei fascismi, dell’ondata delle camice nere mi sembra surreale, agitata da una parte politica che in sei anni ha dimostrato il suo nulla. Io onestamente non temo il ritorno di fascismi e comunismi, sono democratico, sono non violento e adoro la libertà di pensiero e di parola”. In merito alla gestione dei flussi migratori, il leader della Lega ha poi aggiunto: “Qualcuno interpreta la richiesta di controlli come fascismo, andrebbe ricoverato”.

Salvini e l’immigrazione

Durante l’intervista a Radio 1, Matteo Salvini è tornato a parlare anche della proposta leghista di eliminare gli sconti di pena per i reati più gravi, bocciata in passato dal Parlamento: “Vale per gli italiani e per gli immigrati. In Italia penso ci sia voglia di certezza della pena”. Per quanto concerne invece l’appello fatto dal Capo dello Stato Sergio Mattarella, che ha chiesto una moderazione dei toni dopo la sparatoria di Macerata, il segretario della Lega ha detto: “Io mi occupo cancellare la legge Fornero, di abbassare le tasse come sta facendo Donald Trump negli Stati Uniti, il mio sogno è di non parlare più di immigrazione perché il fenomeno sarà tornato pienamente sotto controllo”.

Il distacco di Berlusconi

Nonostante i toni si siano leggermente abbassati, il leader di Forza Italia, Silvio Berlusconi, ha cercato di distaccarsi dal pensiero di Salvini sull’immigrazione. La figura del leader della Lega fa paura all’Europa e proprio su tale argomento, a RaiNews24 Berlusconi ha detto: “A Bruxelles a Juncker ho fatto vedere il nostro programma firmato dai nostri alleati, l’ho certamente rassicurato. È stato un incontro da lui ritenuto eccellente, l’Europa guarda con speranza per il nostro risultato positivo contro i populismi”.

Insomma, un incontro durante il quale il leader di FI ha rassicurato l’Ue sul suo alleato leghista, con il quale peraltro è partita una corsa a chi promette più espulsioni di migranti. Allo stesso tempo però, Berlusconi ha ripreso il leghista per i toni “eccessivi” e riduce i fatti di Macerata al “gesto di un folle”. “Non sono d’accordo con Salvini, lui usa delle parole forti, è il suo modo di parlare ma quando si siede al tavolo con noi è una persona assolutamente ragionevole”, ha affermato l’ex premier ad Agorà a chi gli chiedeva un commento alle parole del leader della Lega secondo cui “la sinistra ha le mani sporche di sangue” per quanto concerne i fatti di Macerata.

Secondo Silvio Berlusconi, l’attacco compiuto da Luca Traini contro gli immigrati è “una cosa direi incomprensibile: solo uno squilibrato può fare una cosa del genere, non ci vedo nulla di politico perché la politica non porta a queste follie”.

L’attacco di Pietro Grasso

Se da un lato c’è un Silvio Berlusconi che prova a ridimensionare le parole ed i concetti di Salvini, dall’altro lato c’è il leader di Liberi e Uguali, Pietro Grasso, che ospite di ‘Unomattina’ ha detto: “Chi semina odio raccoglie violenza. Sono rimasto colpito dal fatto che il titolare della palestra ha espulso Traini, mentre un partito politico no. La società è stata capace di individuare il pericolo, la politica invece no”.

Per quanto concerne invece le proposte di Salvini sul tema dell’immigrazione, il presidente del Senato, Pietro Grasso, ha detto: “Mi ricordano quelle sulle deportazione di massa di Trump, che poi sono state bloccate dai giudici”. Grasso non ha dimenticato di attaccare anche il PD sostenendo che: “Sul tema dell’antifascismo siamo uguali, ci riconosciamo nella Costituzione. Ma sul resto ci dividiamo perché il Pd ha fatto tanti atti di governo e parlamentari non di sinistra: pensiamo al jobs act, alla buona scuola che buona non è, alla riforma costituzionale. Aspettavamo un segnale di sinistra che non è arrivato”.

Fontana e l’immigrazione

Il tema dell’immigrazione è uno dei pilastri del programma di Attilio Fontana, candidato del centrodestra alla presidenza della Lombardia, che durante il programma ‘Circo Massimo’ su ‘Radio Capital’, ha detto: “L’immigrazione non è un fatto emergenziale ma strutturale, anche se non è un modo per giustificare chi ha sparato. Chi spara ha sempre torto. E non credo che quel mio infelice strafalcione, sia ciò che ha spinto Luca Traini a sparare. Di sicuro quel signore aveva altri problemi”.

Il candidato del centrodestra per le elezioni in Regione Lombardia, si è poi soffermato anche sulla questione della militanza leghista di Traini, dicendo che: “Credo che analoghe personalità si possano trovare in altre formazioni, anche se non lo auguro a nessuno”.