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Salvini si tuffa in una piscina confiscata alla mafia

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Salvini annuncia il suo impegno a favore della lotta alla mafia e fa il bagno in una piscina confiscata.

Matteo Salvini, ministro degli Interni, ha fatto il bagno nella piscina dell’azienda agricola Suvignano che era stata confiscata alla mafia nel 2007. L’azienda si trova a Monteroni d’Arbia in provincia di Siena e il capogruppo leghista era arrivato sul posto per presidiare il bene.

Il commento di Salvini

Salvini ha anche parlato in diretta Facebook mentre si trovava nella tenuta toscana, che prima apparteneva ad un boss, e ha affermato: “Cari bastardi mafiosi è finita la pacchia, anche per voi”. Poi ha chiesto un costume e si è immerso nell’acqua. Una volta finito il bagno il suo primo commento rivolto ai numerosi giornalisti che lo attendevano è stato: “Doppio gusto”.

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Il capogruppo della Lega ha annunciato che sta combattendo una vera e propria battaglia contro la mafia al fine di sequestrare tutto ciò che si può portare via alle organizzazioni criminose. I beni sequestrati verranno poi ceduti allo Stato e ai cittadini italiani che si impegneranno a valorizzare il territorio sul quale sorgono. “Sarà una priorità mia e del governo” ha detto Salvini. Poi ha aggiunto che si impegnerà anche a snellire ed eliminare gli ostacoli burocratici dell’agenzia per la gestione dei beni confiscati.

La polemica con Saviano

Sempre legata al tema della mafia è importante ricordare la polemica di giugno 2018 tra Matteo Salvini e Roberto Saviano. Il ministro aveva dichiarato di voler rivalutare se effettivamente lo scrittore necessitasse ancora di una scorta, avendo considerato che passa molto del suo tempo all’estero. Saviano è sotto scorta dal 2006 quando i camorristi del clan dei casalesi lo avevano minacciato di morte, ma secondo Salvini sarebbe arrivato il momento “che le istituzioni competenti esaminino come è più corretto spendere i soldi degli italiani”.

Sembrerebbe un’affermazione incoerente da parte di un ministro che si dice così tanto desideroso di combattere la mafia. Rapidissima è giunta la risposta dello scrittore tramite un video pubblicato su Facebook. Saviano risponde a tono al vicepremier definendolo “buffone” e “ministro della malavita” e poi gli ricorda gli scandalosi legami che ci sono stati tra Lega Nord e n’drangheta in tema di riciclaggio e denaro sporco. In effetti è stato lo stesso Salvini, in occasione della visita all’azienda agricola Suvignano, ad aver spiegato che al giorno d’oggi la mafia è cambiata. Essa non sarebbe più quella di un tempo con la coppola, ma è arrivata ovunque in Italia con l’intento di guardare ai soldi.

Saviano ha poi rincarato la dose parlando della disastrosa situazione in cui si trova l’Italia. Il nostro, infatti, è il Paese occidentale con le organizzazioni criminali più potenti e pericolose del mondo. Ciò fa aumentare il numero di giornalisti che devono essere tenuti sotto scorta. Lo scrittore ha affermato: “Eppure, nonostante questo, invece di liberare dai rischi i giornalisti sotto protezione, Matteo Salvini li minaccia”.