La vicenda che ruota attorno alla scomparsa di Saman Abbas si arricchisce di nuovi dettagli. La giovane, scomparsa ad aprile 2021 a soli 18 anni aveva le idee chiare su chi le avrebbe potuto fare del male e questo già tre mesi prima di sparire. In una conversazione via chat con il suo fidanzato aveva segnalato i nomi di diverse persone e tra questi vi erano membri della sua famiglia. Tale conversazione – si apprende – è stata acquisita dai carabinieri di Reggio Emilia, quindi inserita agli atti dalla Procura.
Saman Abbas, i messaggi al fidanzato e i nomi dei possibili carnefici
Tra i familiari indicati dalla giovane vi sono anche i due genitori che risultano essere fuggiti e rientrati in patria, i due cugini Ikram Ijaz e Nomanhulaq Nomanhulaq che, come è noto, sono stati arrestati mentre si trovavano all’estero. Si trova in carcere anche lo zio Danish Hasnain. Saman aveva anche indicato alcuni nomi sui quali non è stata aperta l’indagine. Si tratterebbe – riporta ANSA – del fratello minore, di un altro cugino e di uno zio della 18enne.
“Noi siamo morti sul posto”
La madre di Saman Abbas in conversazione che era stata intercettata a fine agosto 2021 aveva detto al figlio “Noi siamo morti sul posto”, riferendosi anche al marito. Il contenuto della telefonata è stato inserito nel fascicolo del processo che avrà inizio il prossimo febbraio. I due genitori, così come lo zio e i cugini risultano attualmente imputati.