> > Saman Abbas, la frase shock dello zio sull’uccisione: “Un lavoro ben fatt...

Saman Abbas, la frase shock dello zio sull’uccisione: “Un lavoro ben fatto”

Omicidio

Lo zio di Saman Abbas ha decritto l’uccisione della ragazza come “un lavoro ben fatto”: è quanto emerge dalle chat esaminate dagli inquirenti.

Le forze dell’ordine stanno analizzando svariate chat effettuate dai membri della famiglia di Saman Abbas, la 18enne pakistana scomparsa a Reggio Emilia dopo aver rifiutato un matrimonio combinato e dichiarata deceduta dagli inquirenti. In questo contesto, sono state individuate alcune frasi compromettenti scritte dallo zio 33enne della ragazza, considerato l’esecutore materiare dell’omicidio.

Uccisione Saman Abbas, la frase shock dello zio: “Un lavoro ben fatto”

Sulla base di alcune indiscrezioni rilasciate dalla Gazzetta di Reggio, gli investigatori sarebbero entrati in possesso di una dichiarazione agghiacciante effettuata tramite chat dallo zio di Saman Abbas, Danish Hasnain. In particolare, l’uomo – sospettato di essere l’esecutore materiale dell’assassinio della giovane di origine pakistana – avrebbe definito l’omicidio della nipote come “un lavoro ben fatto”.

In relazione alle ricostruzioni degli inquirenti, nella notte tra il 30 aprile e il 1° maggio, la ragazza sarebbe stata consegnata allo zio Danish Hasnain dai genitori Shabar Abbas, 46 anni, e Nazia Shaheen, 47 anni.

Uccisione Saman Abbas, la madre della ragazza: “È l’unica soluzione”

Poco prima di essere uccisa e seppellita in aperta campagna, poi, il 33enne avrebbe sentito Saman Abbas parlare della propria sorte con qualcuno: si trattava del messaggio vocale inviato dalla ragazza al fidanzato che, successivamente, avrebbe rivelato tutto alle autorità.

Nell’audio inviato al fidanzato, Saman Abbas rivela di aver sentito discutere i suoi genitori e lo zio mentre alludevano a un’unica “soluzione” da adottare per punire una ragazza che aveva deciso di opporsi a un matrimonio combinato dalla sua famiglia d’origine in Pakistan per vivere in libertà, seguendo le regole dell’Occidente.

Uccisione Saman Abbas, l’audio inviato al fidanzato e l’ultima richiesta della 18enne

La 18enne, quindi, ha raccontato al ragazzo di aver subito capito che il discorso la riguardasse e, per questo motivo, si è rivolta alla madre che ha negato ogni collegamento, asserendo che si stesse riflettendo a proposito di una vicenda avvenuta in patria, molto tempo prima.

La giovane, tuttavia, non crede alla spiegazione fornita e al fidanzato spiega: “L’ho sentito con le mie orecchie, ti giuro che stavano parlando di me”.

Temendo per la sua vita, quindi, Saman Abbas rivolge un’ultima richiesta al fidanzato: “Se non mi faccio sentire per più di 48 ore, avverti le forze dell’ordine”.