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Samurai, ninja e ronin: guerrieri feudali giapponesi

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Tra Samurai, Ninja e Ronin, i guerrieri feudali giapponesi si presentano. Ecco le caratteristiche, armature e armi. La loro storia è la storia del Giappone

Parli di Giappone e pensi ai Samurai e all’epoca dei samurai. Questi rappresentavano l’aristocrazia guerriera. Ma non c’erano solo queste figure nell’epoca feudale. Ma il guerriero non era solo il samurai bensì pure i ninja e i ronin.

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La storia dei Samurai parte dalla fine del primo millennio quando si affermarono come aristocrazia guerriera del Giappone. Inizialmente erano arcieri a cavallo poi, col tempo, si trasformarono in spadaccini prima e combattenti corpo a corpo dopo. Logicamente attrezzature e abbigliamento variano di volta in volta.

Inizialmente l’armatura, pesante, era coprente in tutto il corpo per evitare di subire colpi ravvicinati. Per lance, spade e pugnali quindi diventava difficile trovare varchi disponibili per penetrarla. Armatura che diventava importante per salvare la vita al guerriero.

I comandanti degli eserciti erano Samurai che rappresentavano sia l’élite politica che quella economica del Giappone. Tale guerriero era il più diffuso e il principale della Nazione, dal più piccolo dei feudatari raggiungeva sino l’Imperatore giapponese. I Samurai normalmente giuravano fedeltà al proprio Daimyo (la carica più importante in Giappone tra il XII e il XIX secolo, si unirono alla nobiltà dopo la Restaurazione Meiji formando il kazoku) che avrebbero servito fedelmente seguendo il Bushido (codice morale del guerriero).

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Al Samurai fu affiancato un altro gruppo di combattenti dal nome Sohei, gruppi paramilitari associati ai templi buddisti in età medievale nei quali militavano laici ma anche monaci ordinati. Il più famoso dei Sohei era presso Enryaku-Ji, il tempio principale del monte Hiei. L’armatura non era come quella dei Samurai e veniva indossata sopra l’abito monastico. L’arma principale era la Naginata, destinata al corpo a corpo da lontano. In pratica era una specie di lancia che si usava come una spada. I Sohei erano alleati dei Samurai anche se talvolta ne diventavano avversari. In pratica difendevano il monastero di appartenenza.

Nel XV secolo nacquero gli Ikko-Ikki, altro gruppo monacale del tipo Jodo-Shinshu buddisti. Il loro credo era la salvezza completa dell’umanità. Erano una forza di combattimento popolare che servì per l’indipendenza di alcune regioni dalle violenze dei “signori” locali. Nel 1488 addirittura riuscirono a prendere l’intero controllo della regione del Kaga, prima della riunificazione del Giappone. Di questi guerrieri si sa purtroppo davvero molto poco.

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Un Samurai non era solo un guerriero ma significava far parte di una gerarchia. Talvolta capitava che perdessero il loro posto nella scala sociale. Ciò avveniva quanto il Daimyo moriva o cadendo in disgrazia. Il Samurai a quel punto perdeva il padrone e diventava così un “Ronin” (uomo delle onde) combattendo come un mercenario. Il lavoro per questa tipologia era elevato almeno sino alla riunificazione del Giappone. Da quel momento infatti non rimase molto da fare a loro.

Gli assassini segreti del Giappone? Erano naturalmente i Ninja, come peraltro conosciuti in tutto il mondo. Nonostante si creda che se ne sappia molto, la realtà è ben diversa. Il termine Ninja aveva molti significati, evidentemente tutti storici. Non combattevano sul campo di battaglia ma erano veri e propri servitori dei Daimyo in modo segreto. La lotta tra i vari signori per poter avere il miglior Ninja era spietata. Il daimyo Uesugi Kenshin che morì nel 1578, fu ucciso proprio da un ninja che aveva trascorso alcuni giorni tra la sporcizia del gabinetto. E colpì il malcapitato proprio nel momento in cui era più vulnerabile.

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I Ninja vestivano di nero la notte e di marrone il giorno. Silenzio e ombra le loro armi migliori e utilizzavano soprattutto le Katane, i shuriken e gli esplosivi che talvolta servivano per stordire i malcapitati. Ma non solo. Disponevano anche di armi da lancio di piccole dimensioni, di archi e frecce.

Altro gruppo importante erano gli Ashigaru che furono utilizzati a partire dalla fine del XIII secolo durate l’invasione die Mongoli in Giappone. Erano fanteria semplice, poco addestrati che aiutavano i Samurai sia negli attacchi che in fase difensiva. Dal 1543 la situazione variò per gli ashigaru grazie all’introduzione dell’archibugio portato dai Portoghesi. Diventarono addirittura più importanti dei cavalieri pesanti. Coi fucili anche questo gruppo sicuramente meno addestrato risultò più importante per gli stessi Samurai. La veste era in panno coperta di placche d’acciaio.

Messaggeri medievali molto importanti erano i Tsukai-ban. Tenevano i contatti tra le zone di guerra e il comando generale portando le missive anche a centinaia di chilometri di distanza. Ogni Daimyo aveva i propri messaggeri che utilizzava non solamente durante le battaglie ma anche in periodi di pace.