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Sangue no vax per il figlio, i genitori: "Negati i nostri diritti"

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Ritengono ancora di essere nel giusto, i due genitori a cui era stata tolta la podestà genitoriale, dopo che avevano chiesto sangue no vax per il figlio

Ritengono ancora di essere nel giusto i due genitori modenesi a cui era stata tolta la podestà genitoriale, dopo che avevano chiesto solo sangue no vax per le trasfusioni del figlio.

Modena, genitori chiedono sangue no vax per le trasfusioni del figlio

Due genitori di Modena avevano esplicitamente richiesto all’ospedale di effettuare le trasfusioni di sangue, necessarie a un intervento chirurgico del loro bambino, esclusivamente con sangue di persone non vaccinate. Il Tribunale aveva reagito a questa richiesta sospendendo la loro podestà genitoriale.

Le reazioni dei genitori alla decisione del giudice

Accettano la decisione presa dal Tribunale, ma non sono d’accordo con la sentenza i due genitori. Il padre del bambino spiega a ‘Diritto e Rovescio’ su Rete 4: Siamo rimasti basiti per questa decisione, non pensavamo minimamente di perdere la potestà genitoriale, era una semplicissima richiesta basata anche su perizie di tecnici esperti nel campo. La nostra è una scelta terapeutica, non si tratta di nessun tipo di rifiuto. Noi non abbiamo mai rifiutato niente, abbiamo sempre dato il consenso all’intervento e anche alla trasfusione purché il sangue provenisse da donatori non vaccinati con i nuovi vaccini anti covid.”

Le motivazioni dei genitori

Dietro al rifiuto di procedere con le trasfusioni di sangue ci sono motivazioni da una parte mediche e dall’altra religiose, entrambe ovviamente smentite dall’ospedale stesso. I genitori del bimbo sono infatti convinti che il sangue delle persone vaccinate sia in qualche modo contaminato, o che, peggio ancora, possa contenere feti abortiti: “Abbiamo avuto anche la perizia di tecnici esperti nel campo, ematologi, cardiologi e tecnici competenti in questo specifico settore, i quali ci hanno confermato da degli studi che effettivamente nel sangue plasma di soggetti di donatori vaccinati ci può essere la presenza della proteina Spike a distanza anche di tanto tempo e quindi vogliamo escludere qualsiasi tipo di complicanza.” L’uomo ha poi specificato: “Considerando che nello sviluppo e produzione di questi vaccini sono state utilizzate cellule fetali provenienti da feti abortiti volontariamente, noi nella nostra posizione e per la nostra sensibilità religiosa non volgiamo avere nessun tipo di collegamento a questo. Naturalmente ci adeguiamo ai provvedimenti che sono stati presi, pur rimanendo nella convinzione che ci sia stata negata una nostra facoltà e dei nostri diritti e di quelli del bambino.”