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Sanità: medici famiglia, 'niente aiuti in Manovra, pronti a chiudere ambulatori'

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Roma, 30 nov. (Adnkronos Salute) - "È inaccettabile che la Legge di Bilancio non contempli alcun sostegno ai medici di famiglia, se necessario siamo pronti ad una mobilitazione, anche con la serrata dei nostri studi". Così Silvestro Scotti, segretario generale della Federazio...

Roma, 30 nov. (Adnkronos Salute) – "È inaccettabile che la Legge di Bilancio non contempli alcun sostegno ai medici di famiglia, se necessario siamo pronti ad una mobilitazione, anche con la serrata dei nostri studi". Così Silvestro Scotti, segretario generale della Federazione italiana medici di medicina generale (Fimmg), annuncia l’autoconvocazione del Consiglio nazionale per la giornata di domenica a Bari. "Sosteniamo i colleghi che in Puglia hanno proclamato lo stato di agitazione e saremo al loro fianco per aggiungere la nostra voce alla loro nel denunciare il gravissimo stato di disagio che la categoria vive, sottoposta a carichi di lavoro insostenibili ed economicamente penalizzata per i costi del caro energia", afferma scotti.

Il Consiglio nazionale – si legge in una nota – sarà l'occasione per portare la solidarietà di Fimmg nazionale alla segreteria regionale della Puglia, pronta a deliberare la mobilitazione della categoria e a individuare le iniziative di lotta sindacale, ma che si prefigura anche come il primo passo verso un’azione di livello nazionale. "È francamente inaccettabile la totale assenza di misure di sostegno per la categoria dei medici di medicina generale – denuncia Scotti – e la completa mancanza, nella nuova Legge di Bilancio, di capitoli di spesa dedicati al potenziamento di un’assistenza di prossimità e dei contratti dei convenzionati. Si continua a commettere lo stesso errore di puntare sulle strutture, senza comprendere che sono i professionisti che le animano a dare attuazione concreta all’articolo 32 della Costituzione".

"Siamo già in contatto con i sindacati principali dell’area sindacale convenzionata, Fimp e Sumai, per azioni rivendicative comuni se non si emenda questa mancanza", afferma il segretario Fimmg. Ad infiammare la categoria è anche l’assenza di misure a sostegno della medicina generale per sopperire ai costi del caro energia e dell’inflazione. "I medici di medicina generale – prosegue Scotti – sono ancora una volta costretti a sostenere in proprio e senza alcun aiuto le spese di gestione di studi che sono veri e propri presidi per la salute dei cittadini, e lo fanno nel pieno di una crisi energetica e d’inflazione che sta diventando francamente insopportabile".

Fimmg – ricorda la nota – ha più volte chiesto che la medicina generale fosse considerata nella legge di Bilancio al pari delle imprese o degli studi professionali, dunque che fosse dato un aiuto rispetto ai costi energetici e alle materie prime necessarie al funzionamento degli studi. "Rispetto alle altre categorie di professionisti che adeguano le tariffe ai costi sostenuti, il nostro – spiega Scotti – è un servizio pubblico regolamentato da una convenzione con il Servizio sanitario nazionale. Abbiamo i redditi fermi a 4 anni fa, ma i costi sono aggiornatissimi. Eppure, il problema viene del tutto ignorato. Noi siamo imprese etiche, sociali, di utilità pubblica che non producono margini".

In questo contesto non gratifica la medicina generale un intervento descritto come emolumento accessorio una tantum esclusivamente per i dipendenti pubblici. "L’indennità una tantum per il 2023, in attesa del rinnovo del contratto, pari all’1,5 % dello stipendio – sottolinea Scotti – è stata prevista solo per i dipendenti e per la Pubblica amministrazione e qualche manina come al solito dimentica di aggiungere i convenzionati. Chiediamo a questo punto l’equiparazione alla misura anche per il personale convenzionato, queste somme potrebbero essere impiegate proprio per sostenere il caro bollette che i medici di medicina generale devono affrontare".

Le rivendicazioni della Fimmg sono anche e soprattutto nell’interesse della popolazione, che giustamente chiedere un Ssn di prossimità, efficace ed efficiente. "In ballo c’è molto di più di una questione sindacale – conclude il segrtario Fimmg – c’è la tenuta stessa del sistema di sanità pubblica. Se nessuno ci ascolterà siamo pronti ad andare verso una mobilitazione nazionale anche con la serrata dei nostri studi".