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Sanità Regione Lombardia: scandalo tangenti, 21 arresti

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Un nuovo scandalo tangenti travolge la Sanità della Regione Lombardia. Il Giudice per le Indagini Preliminare del Tribunale di Monza Giovanna Corbetta ha convalidato le misure di arresto per 21 persone coinvolte a vario titolo in un giro di tangenti per l'aggiudicazione di alcuni appalti degli o...

Un nuovo scandalo tangenti travolge la Sanità della Regione Lombardia.

Il Giudice per le Indagini Preliminare del Tribunale di Monza Giovanna Corbetta ha convalidato le misure di arresto per 21 persone coinvolte a vario titolo in un giro di tangenti per l’aggiudicazione di alcuni appalti degli ospedali di Vimercate, Seriate (Istituto Bolognini) e Sesto San Giovanni (Istituti Clinici di Perfezionamento). Il valore complessivo delle commesse si aggirerebbe attorno ai 200 milioni, mentre le tangenti già pagate risulterebbero di circa 80 mila euro, con prospettive di aumento, o promesse, fino a più di un milione di euro.

Il procuratore Manuela Massenz, che sta coordinando le indagini, ha richiesto e ottenuto l’arresto per 21 persone, fra cui Fabio Rizzi, esponente della Lega e presidente della Commissione Sanità in Consiglio Regionale, e il suo collaboratore Mario Valentino Longo. 9 persone sono finite in carcere per il rischio di inquinamento delle prove, 7 sono ai domiciliari e 5 hanno ricevuto l’obbligo di firma. I reati ipotizzati dagli inquirenti comprendono la corruzione, la turbativa d’asta e l’associazione a delinquere.

Secondo l’Ordinanza emessa dal Gip Giovanna Corbetta, era in atto un sistema che “procurava, attraverso turbative d’asta, la corruzione degli associati Longo e Rizzi” e “dei funzionari pubblici preposti alla gestione dei servizi di odontoiatria”, promosso e gestito in primis da Maria Paola Canegrati, azionista di una delle società appaltatrice e finita ad oggi in carcere, al fine della “stipulazione di vantaggiosi contratti con strutture private convenzionate”.

Immediate le reazioni in ambito politico, con il Pd e Sca che stanno preparando una mozione di sfiducia nei confronti della Lega, l’annuncio di Matteo Salvini che Fabio Rizzi è stato sospeso e quello di Roberto Maroni che Regione Lombardia si dichiarerà “parte civile in un eventuale processo”.