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Sanremo 2023, look in bianco e nero per Chiara Ferragni: "Essere qui è surreale"

Sanremo look Chiara Ferragni

Chiara Ferragni ha sceso finalmente le scale del teatro Ariston. Impossibile non notare il lungo abito nero e lo scialle bianco.

L’ingresso di Chiara Ferragni sul palco dell’Ariston è stato atteso a lungo. L’imprenditrice digitale e fashion blogger ha sceso le scale del teatro con un indosso un lungo abito nero. Sulle spalle un morbido scialle bianco dove si può leggere “Pensati libera”. Meraviglioso il caschetto biondo lasciato leggermente ondulato. Non appena è arrivata l’influencer ha fatto trasparire la sua grande emozione nell’essere lì. Ad ogni modo la prima prova è stata ampiamente superata.

Sanremo 2023, i dettagli del look di Chiara Ferragni

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Chiara Ferragni ha scelto per l’occasione un abito davvero elegantissimo che porta la firma di una delle case di moda più prestigiose ossia nientemeno che Dior. Il dettaglio sul quale è stato fin da subito attirato l’attenzione è la scritta “Pensati Libera”. Si tratta questo di un messaggio sociale importante che vuole andare oltre la semplice bellezza dell’abito. La moda in questo senso diventa “una lavagna” attraverso la quale possiamo narrare storie importanti. Poco dopo, quando è giunto il momento di presentare Marco Mengoni, l’influencer ha tolto la lunga stola e ha mostrato l’abito nero in tutta la sua bellezza. Nessun fronzolo, ma solo l’essenzialità di un abito che è già storia.

“Da mesi provo le scale del condominio”

L’influencer non ha nascosto di aver atteso questo momento a lungo tanto da aver rivelato di aver addirittura provato appositamente la discesa delle scale:Da mesi provo le scale del condominio, pensandole come le scale dell’Ariston, che presento i miei amici come fossero cantanti in gara. È il momento che io mi butti nella mischia”.

Il secondo look di Chiara Ferragni ancora nel segno di Dior

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Per il secondo look Chiara Ferragni ha scelto un outfit davvero sorprendente, firmato ancora una volta Dior. La co-conduttrice ha indossato un abito i cui dettagli lasciano ben poco spazio all’immaginazione. Ha tuttavia rassicurato di non essere senza vestiti sotto, ma che è solamente disegnato sul suo corpo: “Il corpo di ogni donna non deve mai generare odio o vergogna”. In seguito ha letto una lettera alla sé bambina commovente. Chiara ad un certo punto ha faticato ad andare avanti nella lettura. Le lacrime che vediamo sul viso sono quanto mai vere e sincere, un racconto a cuore aperto del quale è impossibile non commuoversi.

“Ciao bimba, ho deciso di scriverti. Ogni volta che penso a te mi viene da piangere. Forse mi manchi , vorrei poterti fare uscire e farti vedere la mia vita. La gente mi conosce e mi chiedono selfie insieme. Non piaccio proprio a tutti . Ho sempre cercato di renderti fiera, lo faccio per te, per la bambina che sono stata. Una cosa mi fa stare male, che in qualunque fase della mia vita c’era un pensiero fisso nella mia testa: non sentirmi abbastanza. Quando ci penso vorrei solo abbracciarti forte. Quando ho pensato qualcosa di negativo, l’ho pensato anche se tu non lo meriti. Vorrei dirti che sei abbastanza e lo sei sempre stata. Tutte le volte che non ti sei sentita abbastanza bella, intelligente, lo eri. E se ti sentirai ancora cosi questo è uno di quei momenti ed è normale che lo sia – le sfide piu importanti sono sempre nella nostra testa”.

Il terzo abito

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Come terzo abito Chiara Ferragni ha osato ancora una volta, scegliendo un abito particolare eppure essenziale nella sua semplicità. Chiamato “l’abito contro l’odio”, l’influencer, attraverso alcune frasi impresse nel tessuto, si è rivolta a quanti manifestano attacchi o odio nei suoi confronti. Anche in questo caso dunque l’influencer si è fatta promotrice di un messaggio importante. Ad accompagnarla le donne dell’associazione DIRE.

Il quarto abito

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Chiara Ferragni è apparsa con indosso l’abito numero quattro. In questo caso ha optato per una tuta con dettagli in cristallo dorato. Degna di nota la gonna in tulle che ricorda le fattezze di una gabbia. La donna giorno dopo giorno deve affrontare numerosi pregiudizi e limiti che decenni di rivoluzioni hanno fatto fatica a scalfire. Rappresenta dunque una sorta di muro che la donna è chiamata ad abbattere.