> > Sanremo: una vittoria annunciata per un Festival in sordina

Sanremo: una vittoria annunciata per un Festival in sordina

default featured image 3 1200x900

Una vittoria annunciata ha chiuso un Festival in sordina. Emma Marrone, seconda nel 2011 con "Arriverà" insieme ai Modà, è il terzo prodotto di Amici a conquistare il Leone sanremese dopo Marco Carta (2009) e Valerio Scanu (2010): un predominio che non è condiviso da tutti, sebbene la vittor...

Morandi

Una vittoria annunciata ha chiuso un Festival in sordina. Emma Marrone, seconda nel 2011 con “Arriverà” insieme ai Modà, è il terzo prodotto di Amici a conquistare il Leone sanremese dopo Marco Carta (2009) e Valerio Scanu (2010): un predominio che non è condiviso da tutti, sebbene la vittoria di Emma fosse stata prevista da diverse settimane. La serata finale non ha modificato la tendenza di una settimana lenta e priva di guizzi, con l’eccezione della memorabile serata di giovedì. Insomma un Festival che non verrà certo ricordato negli annali come uno dei più indimenticabili di sempre, per una serie di fattori. Ma per le analisi ed i commenti definitivi ci sarà tempo nei prossimi giorni, intanto ci si può limitare a sottolineare la qualità certo non eccelsa delle canzoni, eccetto qualche rara eccezione.

Basta prendere come esempio la serata conclusiva vivacizzata, si fa per dire, solo dalla presenza di Geppy Cucciari, protagonista di intermezzi comici non certo esilaranti e dalla presenza dei Cranberries, che hanno riproposto addirittura Zombie, non esattamente un pezzo nuovo di zecca. Discutibile pure la scaletta, con le dieci canzoni concentrate in uno spazio di tempo di neppure un’ora e mezza per poi lasciare spazio ad un’infinita serie di promozioni Rai: da quella inquietante per Affari Tuoi a quella dedicata alla fiction su Walter Chiari cui è stato riservato uno spazio francamente troppo lungo. Insomma un Festival forse al passo con i tempi di recessione ma che senza le rumorose presenze di Celentano sarebbe passato ben presto nel dimenticatoio, come confermato dai dati Auditel ma non solo perché pure quelli vanno letti in filigrana senza lasciarsi incantare da share e picchi d’ascolto. E le dimissioni del direttore artistico Gianmarco Mazzi, seguite dall’annuncio di Morandi che ha negato un “terzo mandato”, sono un segnale: serve aria di cambiamento. Che non necessariamente deve passare da Fiorello.