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Santa Maria Capua Vetere, Draghi e Cartabia in visita al carcere delle violenze

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Santa Maria Capua Vetere: Draghi e Cartabia in visita al carcere delle violenze da cui era partita la clamorosa inchiesta con 52 misure cautelari

Santa Maria Capua Vetere e violenze sui detenuti del carcere “Francesco Uccella”: Mario Draghi e Marta Cartabia faranno una visita istituzionale al carcere finito al centro di polemiche ed azioni giudiziarie per i pestaggi dell’aprile 2020. Secondo quando riferito dai media il premier e la guardasigilli, attesi per le 16.00 del pomeriggio in provincia di Caserta, rilasceranno delle dichiarazioni in ordine alla vicenda che ruota intorno alla casa circondariale. Vicenda che ha portato all’emissione di 52 misure cautelari nei confronti di poliziotti della Penitenziaria e di esponenti dell’amministrazione.

Draghi e la ministra Cartabia in visita al carcere delle violenze, sono attesi nel pomeriggio

I primi in particolare dovranno rispondere di torture, maltrattamenti e falso. Ad ogni modo Mario Draghi e Marta Cartabia oggi sono attesi per quanto attiene la presa di posizione dell’esecutivo sulla vicenda, un esecutivo che è pericolosamente in bilico fra il dovere basico e fondamentale di tutelare ogni cittadino dai soprusi e quello di ribadire che il marciume di qualche mela non inficia l’integrità del barile, compito difficilissimo questo e ben diverso da quello “mirato” della magistratura che invece persegue chirurgicamente gli autori presunti di quelle nefandezze certe.

Draghi e Cartabia in visita al carcere delle violenze: cosa accadde ad aprile 2020

L’inchiesta prese piede dopo le denunce di alcuni detenuti in merito a violenze di eccezionale portata e brutalità attuate nei loro confronti. Perché? Andavano punti per la rivolta del 6 aprile 2020 quando alcuni casi di positività covid e la sospensione dei permessi visita misero in allarme intere popolazioni carcerarie. In quelle circostanze sono state accertate ed accluse agli atti torture, maltrattamenti e lesioni e falsi pubblici tutti pluriaggravati, poi favoreggiamenti, calunnie, depistaggi e frodi processuali, uno “starter pack” di presunzione penale non solo enorme per volume e tipologia, in punto di Diritto, ma gigantesco in quanto ad impatto etico.

Mario Draghi e Marta Cartabia oggi in visita al carcere delle violenze “degradanti ed inumane”

Tanto gigantesco che nell’ordinanza il Gip aveva parlato di “violenze degradanti e inumane” messe in atto per “dare un segnale forte”. In buona sostanza quelle 4 ore di violenza cieca non furono l’applicazione di un protocollo di risposta proporzionata alle circostanze, ma un gratuito e barbaro “segnale” a ché quelle proteste dei detenuti non si ripetessero più. Ecco, in questo tritacarne oggi andranno a mettere dito istituzionale il capo del governo e il ministro di quella Giustizia che nel reparto “Nilo” di Santa Maria Capua Vetere e per 4 ore scomparve dai radar.