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Santori a Letta: "Le Agorà non siano l'anticamera del Pd"

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Santori si preprara alle Agorà del Pd e chiede a Letta che queste non diventino l'anticamera del partito: "Serve un progetto".

Mattia Santori, uno dei leader del movimento delle Sardine e oggi consigliere comunale a Bologna con delega metropolitana al Turismo, si è rivolto dalle pagine di Repubblica al segretario del Pd, Enrico Letta, affinchè le previste Agorà del partito non rappresentino la sala d’attesa dei dem, ma anzi possano essere un reale luogo di confronto e scambio di idee.

Santori a Letta sulle Agorà del Pd

“Va chiarito un punto – ha detto Santori – se sono l’anticamera del Pd (le Agorà ndr.) non funzioneranno. Bisogna capire invece se sono una nuova casa da costruire tutti insieme, non si capisce quanto il Pd sia disposto a mettersi in discussione. Per questo tante realtà che sono fuori, come le Sardine, sono un titubanti ad entrare: significa appiattirsi su un sistema che già c’è o organizzarne uno nuovo?”.

Agorà del Pd, Santori si rivolge a Letta

Il movimento delle Sardine guarda dunque con interesse alle iniziative del Pd, ma vuole delle sicurezze sul cambio di rotta. Santori e altri appartenenti al movimento si riuniranno a tal punto questo fine settimana a Marzabotto, località sull’Appennino bolognese, per decidere insieme la linea delle Sardine in questo nuovo contesto politico che si è venuto a delineare nel quale diversi loro esponenti sono entrati a far parte delle amministrazioni dei territori. “Non uscirà un direttivo, non ci sarà nessuna elezione – dice Santori sull’incontro di Marzabotto – sarà un confronto di 48 ore nei luoghi della Resistenza per stabilire che esiste un modo di fare politica pragmatico, non solo retorico, che è entusiasmante. Non è la fondazione delle Sardine, ma una riflessione trasversale”

Santori avverte Letta sulle Agorà del Pd

Infine Santori commenta l’ipotesi di un centrosinistra allargato, voluto dalla stesso segretario Letta, nel quale però per le Sardine non ci sarebbe spazio per Renzi. “Non credo che ad oggi ci siano le condizioni per avere uno come Renzi qualsiasi cosa lui rappresenti nel campo progressista. E comunque – ha proseguito Santori – io credo che abbia ragione Bersani: non è che se unisci i nomi al vertice, unisci un popolo. A ma non interessano i nomi che sia quello di Renzi o Calenda o Fratoianni, a me interessa il progetto”.