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Sanzioni all'Ungheria: Orban divide Lega e M5S

Orban divide il governo italiano. Foto pubblicata sul suo profilo Facebook

Il primo ministro ungherese difende il diritto del popolo a decidere con chi vivere e a fermare l'immigrazione illegale.

Gli europarlamentari, riuniti a Strasburgo, sono chiamati a esprimersi sull’operato del governo di Viktor Orban, primo ministro ungherese. L’accusa è di aver violato le norme che regolano uno Stato di diritto nella gestione dei flussi migratori. L’Ungheria rischia pesanti sanzioni. Un voto che divide non solo l’Europa ma anche il governo italiano, con la Lega schierata a favore di Budapest perché “l’Europarlamento non può fare processi ai popoli e ai governi eletti”. Il vicepremier Salvini, ospite a Porta a Porta, non nasconde che l’obiettivo in Europa è “una Commissione a guida Ppe-populisti”. Anche Forza Italia ha annunciato che si pronuncerà a favore di Orban. Dura, invece, l’opposizione dei Cinque Stelle, che sosterranno le sanzioni.

L'incontro tra Salvini e Orban

Il discorso di Orban

Prima di fare il suo ingresso nelle aule del Parlamento Europeo, l’11 settembre, Viktor Orban ha descritto la proposta di sanzioni come “una vendetta contro l’Ungheria” da parte della maggioranza pro-immigrazione che siede a Strasburgo. “La verità è che il verdetto è già stato scritto”, conclude amareggiato il primo ministro.

“Sono qui per difendere il mio Paese, perché la libertà e la democrazia, l’indipendenza e l’Europa sono una questione d’onore per gli ungheresi”, ha esordito il leader populista in aula. Il rapporto presentato al Parlamento viola i diritti del popolo, continua, perché “non rispetta adeguatamente i cittadini ungheresi, applica un doppio standard e rappresenta un abuso di potere”. Orban ha difeso il diritto del popolo a “decidere con chi vuole vivere” e a chiudere le frontiere. “Abbiamo costruito un muro e abbiamo bloccato centinaia di migliaia di migranti illegali. Abbiamo difeso l’Ungheria e abbiamo difeso l’Europa“.

“Qualsiasi decisione prenderete”, ha concluso il primo ministro, “l’Ungheria non si piegherà ai ricatti. Proteggeremo i nostri confini, fermeremo l’immigrazione illegale e difenderemo i nostri diritti, anche contro di voi, se sarà necessario”.