> > Sarah Scazzi, la lettera di zio Michele: "Sono stato io"

Sarah Scazzi, la lettera di zio Michele: "Sono stato io"

Nuova dichiarazione di Misseri su Sarah Scazzi

"Sono stato io", lo dice Michele Misseri in una lettera dal carcere a Concetta Serrano, la madre di Sarah Scazzi.

Torna a parlare Michele Misseri, zio di Sarah Scazzi, la giovanissima uccisa dalla zia e dalla cugina nel delitto di Avetrana. Dal carcere, dove si trova per occultamento di cadavere, Misseri è tornato ad auto accusarsi della morte della nipote. Lo ha fatto scrivendo una lettera alla madre di Sarah: “Perdonami per quello che ho fatto a Sarah. Sono stato io”. Michele Misseri è stato il primo sospettato per l’omicidio, poi scagionato, ma negli anni più volte si è auto accusato per non fra ricadere la colpa sulla moglie e sulla figlia.

Il caso Sarah Scazzi

Sono stato io“. Torna a ripeterlo Michele Misseri, lo zio di Sarah Scazzi, la giovane ragazza di Avetrana uccisa il 26 agosto 2010. L’uomo si trova attualmente in carcere per occultamento di cadavere, ma è stato assolto dalle accuse di omicidio che gli erano state rivolte in un primo momento. A essere condannate per il delitto sono state, invece, la moglie e la figlia di Michele: Cosima e Sabrina Misseri, la zia e la cugina della giovane Sarah.

Inizialmente Michele Misseri si è auto accusato dell’omicidio della nipote, indicando anche il luogo in cui ha nascosto il cadavere. In un secondo momento, l’uomo ha però ritirato la confessione, indicando proprio Cosima e Sabrina come responsabili. Le indagini e il processo davanti alla Corte di Cassazione, nel febbraio 2017, hanno poi stabilito che sono state le due donne a compiere l’orribile delitto, mentre Michele si è limitato a nascondere il corpo di Sarah.

La lettera di Michele Misseri

Michele Misseri oggi si trova in carcere per occultamento di cadavere ma non smette di cambiare versione relativamente a quanto accaduto quel 26 agosto di otto anni fa. L’uomo è tornato ad auto accusarsi del delitto in una lettera indirizzata a Concetta Serrano, madre di Sarah e sorella della moglie Cosima.

“Cara Concetta, perdonami, perdonami, perdonami per quello che ho fatto a Sarah. Sono stato io. Tua sorella Cosima e Sabrina sono innocenti! Lo capiresti subito se le vai a trovare, non dare retta agli avvocati bugiardi!

Le altre lettere

Sono molte le lettere che il contadino di Avetrana ha spedito in questi anni dal carcere. In alcuni casi, ha utilizzato questo mezzo per comunicare con la moglie e la figlia in carcere, altre volte per dichiarare la propria colpevolezza nel caso di Sarah. In un’occasione ha scritto anche alla seconda figlia, Valentina Misseri, non indagata per l’omicidio perché il giorno della morte della cugina non si trovava ad Avetrana.

Nel febbraio 2017, dopo la sentenza della Corte di Cassazione che ha condannato Cosima e Sabrina all’ergastolo, Michele Misseri ha scritto una lettera alla stessa Sarah per chiederle perdono.