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Sasso cavalcavia: 8 ragazzini segnalati

Sasso

Nuovo caso di sasso lanciato da un cavalcavia. I responsabili del gesto sono 8 ragazzini tra gli 11 e i 12 anni di San Ferdinando di Puglia (Foggia).

Ancora una volta è stato lanciato un sasso contro un’auto da un cavalcavia. Responsabili del gesto otto ragazzini tra gli 11 e i 12 anni. E’ accaduto a San Ferdinando di Puglia, nella zona di Cerignola, in provincia di Foggia. Gli otto giovanissimi sono stati segnalati alla Procura dei Minorenni di Bari.

I dettagli

Il sasso ha centrato un’auto guidata da un carabiniere fuori servizio della zona, il quale stava rincasando con i familiari dopo una gita domenicale, transitando sulla strada statale 16. Il cofano del veicolo ha riportato danni, ma fortunatamente gli occupanti del mezzo non sono stati feriti. Grande è stato lo choc, ma anche il sollievo di non essere stati colpiti.

Il carabiniere al volante ha avvisato subito i colleghi, che in breve tempo hanno identificato il gruppo di giovani che avevano lanciato il sasso, i quali tuttavia non sono imputabili dato che hanno meno di 14 anni.

Il danno

I precedenti

Purtroppo il fatto registra numerosi precedenti, spesso fatali. I primi due casi avvennero nel 1986: il 22 aprile di quell’anno perse la vita sulla Milano-Lentate una neonata, Maria Jlenia Landriani, di 2 mesi e mezzo, che stava dormendo in braccio alla madre. Il padre era un giovane poliziotto.

Sasso cavalcavia

Il successivo 24 novembre un uomo di 40 anni, Giuseppe Capurso, finì fuori strada sulla A 14 nella zona di Molfetta, in provincia di Bari.

Il 13 febbraio 1991 persero la vita, dopo che un sasso era stato scagliato da un cavalcavia contro il parabrezza della loro auto, i coniugi Domenico Fornale, 70 anni, e Rosa Perena, 69, che viaggiavano sull’autostrada del Brennero.

Altri due casi mortali nel 1993: quello di un uomo il 18 aprile di quell’anno sull’A/14 nei pressi di Giovinazzo, in provincia di Bari, e di una donna, Monica Zanotti, sull’A/22, il 29 dicembre.

Il 27 dicembre del 1996 fu la volta di Maria Letizia Berdini, uccisa sulla Torino-Piacenza. Quattro dei cinque presunti responsabili – tra cui tre fratelli – furono condannati e uno assolto nel luglio del 2000. A quattro giorni di distanza, si verificò un altro caso, fortunatamente senza conseguenze fatali per le vittime.

Sassi dal cavalcavia vennero lanciati anche in seguito. L’ultimo caso avvenne nella tarda serata del 9 novembre del 2017: una donna, Nilde Caldarini, 62 anni, di Cernusco sul Naviglio, in provincia di Milano, morì d’infarto per lo spavento causato da una pietra scagliata contro il veicolo su cui viaggiava con alcuni amici, assieme ai quali era appena stata a un evento religioso, svoltosi a Pontirolo Nuovo, in provincia di Bergamo.