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Save the Children, attacco alla sede Afghanistan: 11 feriti

Save The Children

Attacco alla sede di Save the Children a Jalalabad (in Afghanistan), che ha provocato per il momento almeno undici feriti.

Attacco alla sede di Save the Children di Jalalabad, nell’est dell’Afghanistan. Prima un kamikaze si è fatto esplodere all’ingresso della struttura e poi è avvenuta l’irruzione da parte di uomini armati. Secondo quanto raccolto fino a questo momento, tre sarebbero stati uccisi, mentre gli altri sarebbero rinchiusi all’interno dell’edificio. Questo attacco ha provocato almeno undici feriti, almeno secondo quanto riferito da una fonte locale.

Attacco sede Save the Children

Un gruppo di kamikaze ha scatenato un attacco contro la sede di Save the Children a Jalalabad, nell’est dell’Afghanistan e capitale della provincia orientale di Nangarhar. Un primo bilancio di questo attacco parla di almeno undici feriti provocati da questo attacco, secondo quanto riferito da una fonte locale. L’aggressione è cominciato quando erano circa le 9.10 ora locale (all’alba italiana). Prima un kamikaze a bordo di una auto piena di esplosivo si è fatto esplodere all’entrata della sede dell’organizzazione non governativa. Successivamente è avvenuta una irruzione da parte di uomini armati che hanno cominciato a sparare.

Secondo le informazioni raccolte fino a questo momento, tre di loro sarebbero stati uccisi, mentre gli altri sarebbero asserragliati all’interno dell’edificio. Come già accennato in precedenza, undici persone sono state portate in ospedale. Secondo quanto emerso finora, ci sarebbero anche diverse auto in fiamme nei pressi dell’edificio in cui è accaduto l’attacco. Mariam Attaie, portavoce di Save the Children in Afghanistan, ha dichiarato che l’organizzazione per il momento non può dare nessuna informazione.

Le testimonianze

Nel frattempo sono cominciate anche ad arrivare le prime testimonianze relative a quanto è successo nella sede di Save the Children in Afghanistan. Mohamed Amin, un testimone che è stato ricoverato dopo essere riuscito a mettersi in salvo scappando da una finestra, ha raccontato di aver sentito una forte esplosione, tanto che sembrava essere una autobomba. “Ci siamo riparati e abbiamo visto un uomo armato con un lanciarazzi che sparava contro la porta principale per entrare nel recinto”, ha poi continuato l’uomo.

La Tv Tolo, citando il portavoce del governo provinciale Attaullah Khoghyani, ha precisato che c’è stato anche uno scontro a fuoco tra militanti e forze di sicurezza. Altre testimonianze hanno riferito di momenti di panico vissuti nella zona in cui è avvenuto l’attacco, con la fuga degli alunni di una scuola privata presente nei pressi della sede di Save the Children. I talebani afghani hanno dichiarato di non avere alcun tipo di responsabilità in questo attacco.

Atraverso un post pubblicato su Twitter, infatti, il portavoce Zabihullah Mujahid ha spiegato: “Attacco odierno nella città di Jalalabad: nulla a che vedere con i mujaheddin dell’Emirato islamico”. Questa smentita, che dunque esclude anche la rete Haqqani collegata con i talebani, lascia intendere che questa possa essere stata una azione voluta direttamente dall’Isis.