Il politico? Non solo. La facoltà di Scienze Politiche offre numerosi sbocchi lavorativi, alcuni scontati, altri un po’ meno. Scopriamoli insieme.
Certo, lo sbocco più naturale per un laureato in Scienze Politiche è entrare in politica, lo dice la parola. Ma è una strada lunga, una tela che si tesse pian piano nel tempo. Ma non è detto che dobbiate diventare per forza presidente del Consiglio. Le cariche sono moltissime, anche a livello locale. O europeo.
Avete considerato la carriera diplomatica? L’iter però non è semplice: dovrete padroneggiare almeno 3 lingue straniere e superare un concorso. Ricordate comunque che in un’ambasciata non c’è solo l’ambasciatore, ma una serie di altri funzionari i cui compiti potrebbero richiedere competenze in Scienze Politiche.
In alternativa, ci sono le organizzazioni internazionali: anche qui non è facile entrare, la conoscenza fluente delle lingue straniere è altrettanto necessaria e dovrete mettere in conto di partire dal gradino più basso (leggi: stage o addirittura volontariato), ma se è questa la vostra strada…
Non trascurate nemmeno la strada della comunicazione: per commentare i fatti di attualità a livello internazionale ci vuole un esperto che abbia una buona panoramica internazionale e una visione complessiva. E questi siete voi. I nuovi media, poi, moltiplicano le occasioni: non è detto che dobbiate diventare il mezzobusto più famoso della TV, esistono anche i blog, i quotidiani on-line e i siti specializzati.
L’unica strada che per ora dovete escludere è l’insegnamento: i laureati in Scienze Politiche al momento non possono insegnare, ma qualcosa si sta muovendo anche in questo senso.