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Scandalo Ruby: Fede "Non c'entro, fosse cosi mi dimetterei". Lele Mora "vendo artisti, non puttane"

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Il confine tra cronaca e spettacolo si fa sempre più sottile e si confonde tra riflettori, magistrature, salotti tv e banchi degli imputati. Non so voi, ma il continuo rincorrersi di giornalisti, showgirl, politici e pubblici ministeri mi getta un po in confusione e mi costringe a strizzare gli oc...

Il confine tra cronaca e spettacolo si fa sempre più sottile e si confonde tra riflettori, magistrature, salotti tv e banchi degli imputati. Non so voi, ma il continuo rincorrersi di giornalisti, showgirl, politici e pubblici ministeri mi getta un po in confusione e mi costringe a strizzare gli occhi per mettere a fuoco la realtà mediatica e sociale che ci circonda. Ed è così che a tentoni distinguo palazzo Madama da Cologno Monzese, il tavolo del Tg4 dallo sgabello di Domenica cinque. Lo scandalo Ruby è tornato come un boomerang nelle vite degli altri e in realtà – grazie a un canale preferenziale chiamato tv – anche nelle nostre. Ed ecco che all’interno dell’inchiesta risaltano fuori nomi come, udite udite, squillino le trombe (Pereppepè) ed echeggino i bonghi (BUNGA BUNGA), Emilio Fede e Lele Mora.

Il direttore del Tg4 e il famoso manager delle star (arieccolo) avrebbero ricevuto un avviso di garanzia per aver violato in concorso alcune disposizioni della legge Merlin sulla prostituzione. Coinvolta nella vicenda anche il consigliere Nicole Minetti.
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“Nessuna ragazza può dire che io sia stato eccessivamente galante con lei. Se qualcuno fosse in grado di dimostrare il contrario mi dimetterei immediatamente dalla direzione del Tg4” ha dichiarato Fede al “Corriere della Sera”.
“Sono anni che mi batto contro droga e prostituzione” ha proseguito Fede. “Ho visto Ruby solo due volte: una a cena dal presidente ad Arcore e l’altra in un ristorante milanese. Avrei preferito un mandato di comparizione per chiarire subito la mia estraneità ai fatti”.

Batte in difesa pure Lele Mora, accusato di aver portato personalmente la ragazza Marocchina ad Arcore. “Sono stato a casa del Presidente qualche volta. Cene divertenti in cui non succede niente. E’ l’ennesima ondata di fango. Vendo artisti, non puttane”.

Sarà anche tutto vero ma chi ripulirà il fango buttato sulle istituzione e sull’immagine del nostro Paese?