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Scarcity Waste, la mostra che racconta gli sprechi alimentari

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Si chiama Scarcity Waste la mostra itinerante con una serie di immagini che raccontano le contraddizioni del nostro pianeta in tema di alimentazione. Partendo dalla riflessione generale che il fabbisogno di cibo e acqua potabile è destinato ad aumentare nei prossimi anni fino a raddoppiare, secon...

Si chiama Scarcity Waste la mostra itinerante con una serie di immagini che raccontano le contraddizioni del nostro pianeta in tema di alimentazione.

Partendo dalla riflessione generale che il fabbisogno di cibo e acqua potabile è destinato ad aumentare nei prossimi anni fino a raddoppiare, secondo diversi studi, entro il 2050, l’osservazione importante è che, ad oggi, ogni anno si spreca circa un terzo dell’intera produzione alimentare. Ed è proprio lo spreco delle risorse del pianeta il tema cruciale dell’esposizione che sarà a Roma al centro enogastronomico Eataly fino al prossimo 9 febbraio.

Scarcity Waste per raccontare gli sprechi alimentari

Scarcity Waste ritorna quindi nel nostro Paese dopo l’Expo nel 2015 e dopo il Museo Civico Ala Ponzone di Cremona per riportare all’attenzione il fondamentale tema della gestione delle risorse in un mondo in cui fame e sete sono destinate a crescere a dispetto – drammatico – della riduzione di cibo e acqua disponibili del prossimo futuro.

La mostra comprende le immagini scattate da circa 2 mila fotografi professionisti e amatoriali e selezionate dalla giuria del Syngenta Photograghy Award. Fra di loro, i premiati del 2015 Mustafah Abdulaziz fra i professionisti (per la foto “Shijazhuang AQI 360, 2014” e per le immagini della serie “Water”), e Benedikt Partenheimer fra gli amatori.

Il ministro dell’ambiente Gian Luca Galletti, nel corso di un intervento in occasione della mostra, ha voluto sottolineare che, “come documentano con straordinaria forza le immagini di Scarcity Waste”, “la più grande sfida globale del nostro tempo è limitare l’enorme divario nell’accesso alle risorse naturali tra gli abitanti della Terra”. “A fronte di una parte del mondo che spreca beni preziosi come cibo e acqua”, ha proseguito il ministro, “altre aree dell’emisfero sono preda di desertificazione e denutrizione” mentre “i cambiamenti climatici rendono sempre più zone del pianeta inospitali, inaccessibili e inquinate”. “L’accordo di Parigi sul Clima segna la svolta nel contrasto al surriscaldamento globale: un impegno che va reso concreto nella sua dimensione morale prima ancora che guardando a numeri e percentuali, come ha chiesto Papa Francesco nella Laudato Si”.