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Scarlattina: come riconoscerla

tonsille gonfie per la scarlattina

Scarlattina: i sintomi che insorgono sono la comparsa della febbre alta, forte mal di gola, ingrossamento dei linfonodi, mal di testa, nausea e vomito. Inoltre, si manifestano eruzioni cutanee nelle aeree del collo e del viso. La scarlattina, conosciuta anche come febbre scarlatta e seconda malatti...

Scarlattina: i sintomi che insorgono sono la comparsa della febbre alta, forte mal di gola, ingrossamento dei linfonodi, mal di testa, nausea e vomito. Inoltre, si manifestano eruzioni cutanee nelle aeree del collo e del viso.

La scarlattina, conosciuta anche come febbre scarlatta e seconda malattia, è una patologia esantematica che, principalmente, colpisce i bambini con età compresa fra i 4 e gli 8 anni; proprio, questi pazienti sensibili e in tenera età, sono soggetti a maggiore rischio di contrarla senza distinzione di sesso. Da studi medici e scientifici è emerso che nel mondo circa il 20% di bambini in età scolare contrae la scarlattina o la febbre scarlatta: si tratta di un dato sia allarmante che, con l’avanzare del dato anagrafico, si riduce sempre di più l’incidenza. Una volta superati i 10 anni, il rischio di contrarre la scarlattina o la febbre scarlatta è sempre più ridotto, anche se non escludibile.

La scarlattina o la febbre scarlatta è l’unica fra le patologie esantematiche ad essere provocata da un batterio, il beta emolitico di gruppo A, uno streptococco pyogenes che produce esotossine nocive per il nostro fisico. Lo streptococco pyogenes, responsabile della scarlattina è portatore di altre patologie infettive quali la febbre reumatica, la faringite e l’impetigine.

Luoghi pubblici ed affollati come le scuole, mense scolastiche rappresentano il focolaio e l’ambiente più idoneo per la diffusione del batterio, il quale può essere trasmesso per via aerea con la o entrando a contatto con oggetti che vengono utilizzati in comune con altre persone come i libri, giocattoli, etc. I periodi dell’anno da tenere sotto controllo e più a rischio sono quelli d’inizio stagione primaverile di fine stagione invernale.

La profilassi prevede che tutti i pazienti ammalati di scarlattina non si possano recare in luoghi esterni (posti di lavoro o scuola) prima che siano trascorsi 2 giorni dall’assunzione degli antibiotici. Per prevenire il rischio di contrazione della scarlattina è quello di evitare la vicinanza con altri soggetti, i quali potrebbero essere stati colpiti dallo streptococco; inoltre, è bene non mettersi mai le mani in bocca e prendere tutte le misure cautelari di igiene.

Il periodo di incubazione della scarlattina varia, in genere, da uno a cinque giorni, periodo durante il quale il paziente è contagioso per gli altri soggetti: i primi rilevanti sintomi che insorgono sono la comparsa della febbre alta, forte mal di gola, ingrossamento dei linfonodi, mal di testa, nausea e vomito. Inoltre, si manifestano eruzioni cutanee nelle aeree del collo e del viso, lasciando intatte la parti intorno alla bocca e al mento. Sul viso, le gote diventano di un rosso intenso, si avverte una sensazione di prurito molto forte e sulla pelle si formano tante pustole rosse; anche, la lingua viene ricoperta di una patina giallastra.