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Schaeuble contro l’Ue: negoziati siano fra gli Stati

wolfgang schaeuble

Dopo la Brexit, la situazione è talmente grave, secondo il ministro tedesco Schaeuble, che bisogna essere pragmatici e iniziare i negoziati fra gli Stati. Niente Commissione, insomma, nella visione di Wolfgang Schaeuble: sedersi subito al tavolo delle trattative e, se la Commissione non ci sarà, ...

Dopo la Brexit, la situazione è talmente grave, secondo il ministro tedesco Schaeuble, che bisogna essere pragmatici e iniziare i negoziati fra gli Stati.

Niente Commissione, insomma, nella visione di Wolfgang Schaeuble: sedersi subito al tavolo delle trattative e, se la Commissione non ci sarà, “allora prenderemo la questione nelle nostre mani”.

Avviare subito i negoziati, con o senza la Commissione Ue

In un’intervista al Welt Am Sonntag, il ministro delle Finanze di Berlino Wolfgang Schaeuble, ha dichiarato di considerare molto grave l’attuale scenario europeo e di ritenere necessario un avvio immediato dei negoziati, articolo 50 o meno. “Non è il momento giusto per le grandi visioni” ha detto Schaeuble, “la situazione è così grave che è necessario smettere di giocare ai soliti giochi di Europa e Bruxelles”.

“È il momento di essere pragmatici”, ha poi spiegato il ministro tedesco spiegando la necessità di avviare le trattative. “Se non tutti i 27 vogliono mettersi insieme dall’inizio, allora inizieremo con pochi. Se la Commissione non ne fa parte, allora prenderemo le questioni nelle nostre mani e risolveremo i problemi fra i governi”.

Di fronte a questa emergenza, l’Europa non può continuare come prima

L’attacco ai metodi di Bruxelles e al presidente della Commissione Ue Jean Claude Juncker è chiarissimo. Schaeuble ha spiegato che, a suo parere, “l’insoddisfazione di molte persone nei confronti della Ue è per il mancato rispetto delle regole, anche da parte della Commissione Ue nella sua risposta alla crisi del debito sovrano”.

Wolfgang Schaeuble ha invocato di fatto il ricorso al pragmatismo e alla capacità di affrontare la situazione senza fare ricorso ai metodi finora utilizzati. “L’Unione Europea”, secodno Schaeuble, “si trova ad affrontare un test cruciale, forse il più grande della sua storia. Di fronte alla demagogia e all’euroscetticismo sempre più diffuso, l’Europa semplicemente non può continuare come prima“.