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L'IA studia la Bibbia per salvarci da Babele

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L'intelligenza artificiale sta studiando la Bibbia per imparare a tradurre i testi adeguandone lo stile per il pubblico di riferimento.

L’intelligenza artificiale al lavoro sul più antico testo che la storia del mondo occidentale ricordi, la Sacra Bibbia. Un accostamento a dir poco anacronistico quello tentato dai ricercatori del Dartmouth College, negli Stati Uniti. I risultati di questo studio americano sono stati di recente pubblicati su Royal Society Open Science, storica rivista nel campo della divulgazione scientifica. Qui si spiega come l’esperimento condotto possa contribuire a varcare nuove frontiere: l’intelligenza artificiale sarà in grado, nel prossimo futuro, di tradurre testi dalle diverse lingue, adattandoli sulla base di svariati registri linguistici e stilistici, nonché sulla base del pubblico di riferimento. Sembra fantascienza eppure pare che l’uomo possa presto essere rimpiazzato persino in queste attività d’interpretazione ed adattamento del testo.

L’IA: “Tradurrà testi in stili diversi”

Una nuova generazione di algoritmi già testata in precedenza, in grado di riscrivere testi con parole e sintassi più o meno complesse. Già testata in precedenza con opere di Sheakespeare o semplici voci di Wikipedia. Ma pare che la Bibbia, malgrado la sua veneranda età, si sia dimostrata la fonte ideale: ogni versione del testo contiene lo stesso numero di versetti, ognuno dei quali risulta essere perfettamente indicizzato, e quindi impossibile da confondere nel passaggio da una lingua ad un’altra. In questo modo il testo sacro è stato messo al servizio di nuove forme d’intelligenza – i ricercatori hanno in particolare messo a confronto 34 versioni della Bibbia, scritte con stili diversi che vanno dalla Bibbia di re Giacomo alla Bibbia in inglese per principianti – che si sono rivelate in grado di produrre un milione e mezzo di appaiamenti destinati al processo di apprendimento automatico. Si prevede che questi sistemi possano, una volta addestrati, arrivare a produrre, con il debito riferimento, testi automatici in diverse versioni: colte o popolari, adatte a bambini o lettori adulti, includendo anche tutti gli stranieri che stanno imparando lingue.