> > Friedrich Hegel: filosofia e dialettica dell'idealista tedesco

Friedrich Hegel: filosofia e dialettica dell'idealista tedesco

Hegel pensiero

Il pensiero di Friedrich Hegel, ultimo grande esponente dell'idealismo tedesco, ha segnato una svolta decisiva nella storia della filosofia.

Per riuscire a comprendere filosofia e dialettica di Friedrich Hegel è necessario anzitutto conoscere le sue tre tesi principali: la risoluzione del finito nell’infinito; l’identità tra ragione e realtà; la funzione giustificatrice della filosofia.

Friedrich Hegel: la sua filosofia

Riguardo la prima tesi, Hegel afferma che il finito e l’infinito coincidono, perché l’infinito, o Dio, è un soggetto spirituale in divenire, e la sua formazione terminerà con l’uomo, dove apprenderà coscienza di sé. La seconda tesi afferma che il soggetto dell’infinito è idea o ragione. Da qui nasce il celebre aforisma del filosofo “ciò che è razionale è reale; e ciò che è reale è razionale”. La prima parte della frase significa che la razionalità non è nulla di astratto, ma la forma di ciò che esiste; con la seconda parte Hegel arriva ad affermare che la realtà non è caotica, ma la spiegazione di una struttura razionale.

Per quanto riguarda la funzione della filosofia, il pensatore tedesco ritiene che il compito di tale attività spirituale sia concepire la realtà e comprenderne le strutture. Quindi, la riflessione filosofica sopraggiunge solo quando la realtà si è già formata. Di conseguenza, Hegel paragona la filosofia alla “nottola di Minerva”, che si alza in volo solo sul far del crepuscolo – ossia quando la realtà ha già avuto origine. Da qui, ne deriva che il vero compito è la giustificazione razionale della realtà: è la teoria del giustificazionismo.

Hegel e “La fenomenologia dello spirito”

Una delle opere più importanti di Hegel è sicuramente “La fenomenologia dello spirito”. In questo scritto descrive i modi attraverso cui lo spirito passa dalla parte più bassa a quella più alta. L’opera si divide in due parti: i 3 momenti della conoscenza, dell’autocoscienza e della ragione; le 3 sezioni spirito, religione e sapere assoluto.

La volontà di libertà si manifesta attraverso lo spirito oggettivo. Esso è diviso in 3 parti o momenti: diritto astratto, moralità ed eticità. Il diritto astratto riguarda la libertà di espressione delle persone. Di conseguenza, tale momento si può dividere in due sezioni, ossia diritto pubblico (riguardante il rapporto tra Stato e uomo) e diritto privato (riguardante il rapporto con le altre persone). La moralità invece si manifesta come una volontà soggettiva esprimibile attraverso l’azione. Essa prevede un’ulteriore divisione interna in proponimento, intenzione e bene.

Questa divisione tra soggettività e bene si manifesta nell’eticità. Qui ritroviamo forme come la famiglia, la società civile e lo Stato. Lo Stato rappresenta il momento di unità, la sintesi della famiglia. Infatti per Hegel, lo Stato rappresenta una sorta di grande famiglia. Esso è tale solo grazie al cittadino. Ma allo stesso tempo, il filosofo ritiene che il popolo senza uno Stato sia “una moltitudine informe” tendente a creare caos. Infatti, non sono i cittadini a cerare lo Stato, bensì è lo Stato che crea lo “status” di cittadino.

Friedrich Hegel: la dialettica

L’Assoluto per Hegel è prettamente “divenire” e ciò che lo regola è la dialettica. Hegel identifica tre momenti del pensiero: il momento astratto o intellettuale; il momento dialettico o negativo razionale; il momento speculativo o positivo razionale.

Nel primo momento, quello intellettuale, il pensiero si ferma alle determinazioni rigide della realtà. Il momento dialettico consiste nel mostrare come tali determinazioni siano unilaterali. Infatti, ogni affermazione sottintende una negazione, in quanto per specificare ciò che una cosa è bisogna implicitamente chiarire ciò che essa non è. Il momento speculativo consiste nel cogliere l’unità delle determinazioni opposte, ossia nel rendersi conto che tali determinazioni sono aspetti di una realtà che li sintetizza entrambi.

Dalla distinzione di questi tre momenti, si può evincere la contrapposizione tra intelletto e ragione. L’intelletto agisce secondo una metodologia “statica”, che considera gli enti soltanto nella loro reciproca esclusione. La ragione porta, invece, ad un modo di pensare “dinamico”, in grado di cogliere la concretezza delle determinazioni.

La dialettica consiste quindi nell’affermazione di un aspetto illusorio, o astratto, che funge da tesi; concetto che poi viene negato come limitato, il che funge da antitesi. Guardando con attenzione, capiamo che la sintesi si configura come una nuova affermazione della tesi iniziale.