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Coronavirus, gli hacker approfittano della psicosi per diffondere malware

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Gli hacker approfittano del coronavirus per diffondere malware attraverso campagne di spam che riguarderebbero la diffusione di Covid-19.

Un virus utilizzato per diffondere un altro virus: pare un ossimoro eppure è ciò che sta accadendo. Gli hacker, infatti, stanno sfruttando la paura del coronavirus per diffondere malware tramite compagne spam via email. Il metodo prevede l’invio di messaggi che simulano dichiarazioni ufficiali di organizzazioni mondiali (come l’OMS) o realtà locali (come il CDM statunitense, Center for Disease Control and Prevention). In realtà, però, queste email contengono al loro interno dei link che rimandano gli utenti a siti di phishing.

Coronavirus, hacker sfruttano coronavirus

La paura del coronavirus si sta diffondendo anche in Italia: dopo i 16 casi accertati in Lombardia, il primo decesso e un altro caso di contagio in Veneto è psicosi. Gli hacker, inoltre, stanno approfittando della paura del coronavirus per diffondere email contenenti malware. In particolare si tratta di messaggi presunti ufficiali di organizzazioni internazionali o locali. Al loro interno, però, i link di rinvio sarebbero dei tentativi di phishing e di furto dei dati degli utenti. Massima precauzione quindi verso le email di questo tipo: è difficile riconoscerle, ma è possibile rimanere critici di fronte alle informazioni.

L’assunto di base è che difficilmente un’organizzazione internazionale invia comunicazioni dirette tramite email. Ancora più difficile è che la comunicazione preveda di scaricare documenti o cliccare su link di provenienza incerta. Occorre, inoltre, porre attenzione al messaggio grammaticalmente scritto: molto spesso infatti deriva da traduzioni grossolane e non del tutto corrette. Infine, controllare sempre le URL prima di cliccarle: quelle fasulle riportano nomi e codici alfanumerici assenti sulle piattaforme ufficiali.