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Coronavirus, possibile recidiva da un diverso ceppo del Covid-19

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Il virologo Francesco Broccolo, dell'Università Bicocca di Milano ha osservato che è possibile una recidiva da un diverso ceppo del coronavirus.

Il caso in Corea del Sud e in Giappone ha mostrato la possibilità di recidiva del coronavirus. Il covid-19 può colpire più volte la stessa persona. I nuovi contagi però sono da attribuirsi ad una nuova infezione dovuta ad un ceppo diverso del coronavirus. Il virologo Francesco Broccolo, dell’Università Bicocca di Milano, ha osservato che: “L’ipotesi più plausibile è che sia avvenuta una nuova infezione con un ceppo virale geneticamente diverso” ed aggiunge “È probabile e auspicabile che si tratti di reinfezioni causate da un secondo ceppo del virus che non è stato riconosciuto dal sistema immunitario”.

Coronavirus, possibile recidiva

“Sono comparsi così diversi ceppi, che differiscono in base alle mutazioni. Queste ultime – ha dichiarato Francesco Broccolo – in alcuni casi possono avere l’effetto di fortificare il virus, cioè renderlo più capace di replicarsi, più capace di resistere alle difese dell’ospite, oppure più idoneo per legarsi ai recettori sulle cellule del sistema respiratorio umano (come accade quando la mutazione riguarda la proteine di superficie del coronavirus)”. “Tutte queste variazioni – ha aggiunto – richiederebbero però mutazioni piuttosto consistenti, che ritenevamo poco possibili in tempi così limitati.

Per avere spiegazioni precise dovremo attendere i dati sulla sequenza di questi ceppi virali che sembrano aver causato recidive della malattia”. All’interno delle banche genetiche internazionali sono state pubblicate diverse sequenze genetiche del coronavirus SarsCoV2, che hanno permesso di mappare una sorta di albero genealogico dei vari ceppi.