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Marchio online: anche tra i grandi brand aumentano i casi di violazione

Marchio online: aumentano i casi di violazione

Sul web esistono normative precise che tutelano i marchi registrati, il diritto d’autore e la proprietà intellettuale ma è fondamentale capire come muoversi per evitare di incorrere in azioni illegali.

La diffusione di internet e l’uso delle nuove tecnologie digitali, che ormai fanno parte della vita di tutti i giorni, hanno sollevato negli ultimi anni diverse questioni in merito al rispetto del marchio online e del diritto d’autore. I casi di violazioni sono in netto aumento, con segnalazioni provenienti da tutto il mondo e richieste di risarcimenti milionari in molte occasioni.

È quanto successo ad esempio a Sisley, azienda francese specializzata nella cosmesi, che grazie a due avvocati bresciani è riuscita a imporre al colosso Amazon di togliere i suoi prodotti dall’e-commerce, poiché presentati in modo non appropriato e senza alcun tipo di licenza. Negli Stati Uniti, invece, Harley-Davidson ha fatto causa alla piattaforma SunFrog, perché nel portale alcuni designer vendevano prodotti non autorizzati, in chiara violazione del diritto d’autore.

Situazione simile per Greg Young in California, che nel 2016 portò in tribunale il sito web Zazzle, in quanto era possibile acquistare dei suoi articoli in aperta violazione visto che non erano stati autorizzati. Secondo alcune stime, il mancato rispetto del marchio e del diritto d’autore causano danni gravissimi ai legittimi proprietari, con un giro d’affari di svariati miliardi di dollari l’anno nel commercio online.

Marchi registrati: come confrontarsi con i giganti del web

Se per una persona comune tutelarsi e far valere i propri diritti è spesso difficile, le principali piattaforme e società del settore come Amazon, Facebook e Google, cercano di proteggersi attraverso dei sistemi automatizzati per la ricerca di tali violazioni. Inoltre, adottano dei protocolli personalizzati, i quali servono più a preservare i propri interessi che le persone che usano i loro ambienti virtuali per lavorare o i titolari dei marchi.

Per questo motivo è importante capire come funziona la tutela del marchio su internet, un aspetto sottovalutato dalla maggior parte delle agenzie, delle imprese e dei liberi professionisti che operano sul web. Ad esempio, sul sito del Ministero dello Sviluppo Economico, è possibile consultare l’elenco degli strumenti usati dai big del settore per controllare le violazioni e proteggere i marchi registrati.

Ogni grande azienda possiede delle procedure proprie, come Alibaba, eBay, Instagram, Bing, Yahoo! e PayPal. Rispettare queste regole, però, non mette al riparo da possibili azioni giudiziarie, intraprese dai possessori dei marchi nei confronti di chi utilizza queste piattaforme e servizi per lavorare sul web. Vediamo, dunque, alcuni suggerimenti per la tutela del marchio, utili anche affinché social media manager, siti web, advertiser, consulenti e imprese che vendono prodotti su internet non si ritrovino in situazioni spiacevoli.

Le politiche sui marchi online di Google

Google è il motore di ricerca più utilizzato e famoso al mondo, con migliaia di aziende, agenzie e professionisti che gestiscono siti web e attività di advertising. In questo caso, è davvero fondamentale capire come proteggere il proprio marchio su Google, ma anche in che modo evitare di violare la legge utilizzando in maniera impropria quello altrui.

Gli aspetti da controllare con particolare attenzione sono diversi, tra cui gli annunci a pagamento tramite il servizio Google Ads, l’inserimento di marchi nel nome dominio e all’interno dei meta tag. Infatti, non basta rispettare le condizioni richieste da Google, in quanto sono volte alla tutela del colosso americano e non a quella delle persone che svolgono varie attività sul motore di ricerca.

Non è raro passare indenni le verifiche degli algoritmi dell’azienda di Mountain View, ritrovandosi lo stesso con una denuncia per uso illegittimo di un marchio registrato. Il più delle volte queste segnalazioni interessano gli annunci pubblicitari, quindi attività che portano un lucro alla persona o all’impresa che li crea e li pubblica. Allo stesso modo, bisogna stare attenti alla registrazione dei nomi dominio per i siti web, ai meta tag e a molti altri aspetti che possono costare molto caro.

Facebook e le violazioni sui marchi registrati

Ad oggi, Facebook rimane il social network più utilizzato dalle aziende, che adoperano la piattaforma per vendere prodotti e servizi, sponsorizzandoli tramite gli annunci a pagamento, ovvero i Facebook Ads. Per farlo, si avvalgono di specialisti e agenzie, le quali attraverso il lavoro di social media manager, consulenti e social media marketer creano e pubblicano post a pagamento.

Anche la società guidata da Mark Zuckerberg mette a disposizione degli appositi protocolli, che indicano come evitare la violazione del marchio su Facebook, tuttavia come avviene per Google, il rispetto di tali norme non mette al riparo da possibili azioni legali. Sicuramente bisogna ammettere che l’applicazione è abbastanza severa, bloccando immediatamente gli annunci e le pagine che non rientrano nei canoni stabiliti.

Le situazioni più rischiose sono l’uso di marchi registrati per la pagina Facebook, oppure per la pubblicazione di post e ads. Inoltre, può succedere anche il contrario, ovvero che qualcun altro usi o sfrutti in maniera illegale il proprio marchio tutelato. L’unica soluzione è la registrazione del marchio, altrimenti qualsiasi tipo di abuso non verrebbe mai preso in considerazione, con i conseguenti danni economici che ne deriverebbero.

Come funziona la tutela del marchio su Amazon

Un discorso analogo è possibile farlo anche per Amazon, la piattaforma più popolare al mondo per la vendita di prodotti online. Il sistema si regge su migliaia di aziende e liberi professionisti, i quali utilizzano questo enorme marketplace per offrire articoli i clienti del colosso americano. Il vantaggio principale è ovviamente la possibilità di usufruire dei servizi logistici di Amazon, dallo stoccaggio dei prodotti alle consegne a domicilio.

Allo stesso tempo, molti venditori sottovalutano l’importanza della tutela del marchio su Amazon, indispensabile per far valere i propri diritti qualora dovessero manifestarsi delle irregolarità o degli abusi. L’azienda di Jeff Bezos, infatti, non protegge i propri partner commerciali ma stimola la competitività, spesso utilizzando sistemi che violano le normative sul rispetto dei marchi registrati.

Come abbiamo visto, il caso di Sisley è davvero emblematico, poiché mostra come la comparazione dei prodotti sia in alcuni casi dannosa per il brand e vantaggiosa per altri competitor. Nonostante sia complesso e costoso portare in giudizio aziende come Amazon, in alcune situazioni è del tutto necessario, altrimenti il pregiudizio economico e d’immagine rischia di essere pericoloso per la propria attività.

Come proteggersi contro le violazioni del proprio marchio

Sebbene il web venga spesso confuso come un ambiente senza regole, in cui tutto è concesso, in realtà esistono normative precise che tutelano i marchi registrati, il diritto d’autore e la proprietà intellettuale.

Per questo motivo, è fondamentale capire come muoversi quando si lavora su internet, per preservare il proprio brand ed evitare di commettere azioni illegali con il rischio di essere denunciati per una violazione, rivolgendosi sempre a degli esperti qualificati nella registrazione e nella protezione dei marchi.