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Come cambiare indirizzo IP ed evitare geo-restrizioni e spionaggio online

Come cambiare indirizzo IP

L'indirizzo IP è un codice utilizzato dai siti per identificare l’utente collegato, è indispensabile averlo, ma spesso, per proteggere la propria privacy, conviene cambiarlo. Vediamo come.

Qualsiasi dispositivo collegato a Internet presenta un indirizzo IP. Questo codice a 32 o 128 bit viene utilizzato dai siti per identificare l’utente collegato e trasmettere i pacchetti di dati. L’indirizzo è una sorta di carta di identità per gli utenti online. All’interno sono contenute numerose informazioni sensibili, come la posizione da cui si è connessi.

L’indirizzo è fondamentale per navigare su Internet, tuttavia, spesso potrebbe rappresentare un limite. Il codice può essere utilizzato da terzi per spiare gli utenti o bloccare l’accesso ad alcuni siti, tramite dei firewall di geo-protezione. Per questo motivo potrebbe essere necessario cambiarlo o camuffarlo attraverso l’utilizzo di alcune tecnologie aggiuntive.

Che cos’è un indirizzo IP?

Il termine IP, abbreviazione di Internet Protocol, è un codice assegnato a un dispositivo per identificarlo su una rete interna o esterna in modo univoco. Se si conosce questo codice si conosce anche l’identità del proprietario dello stesso, motivo per cui è fondamentale sapere come cambiare indirizzo IP. Prima di parlare di ciò, tuttavia, è necessario chiarire che esistono due versioni che hanno un aspetto diverso, ma funzionano in modo simile. Le due versioni sono:

IPv4. Questa sigla indica la versione di protocollo internet 4. Il codice è costituito da 32 bit, rappresentati come una sequenza di numeri decimali compresi tra 0 e 255. Un esempio è 192.168.141.12. Questa tecnologia permette di creare oltre 4 miliardi di indirizzi diversi. Il numero potrebbe sembrare elevato, tuttavia, se si considerano tutti i dispositivi nel mondo, ci si accorge che non sono sufficienti. In realtà, dato che non si verificano mai dei momenti in cui tutti i dispositivi sono collegati contemporaneamente, questa tecnologia è ancora utilizzabile oggi ed è proprio ciò su cui si basano i collegamenti di rete.

IPv6. Questa sigla indica la versione di protocollo internet 6 migliorata. Il codice è costituito da 128 bit, rappresentati come una sequenza di numeri esadecimali separati da due punti. Un esempio è 0000:0000:0000:0000:0000:ffff:e3a7:b43e. Questa tecnologia non è ancora utilizzata in modo diffuso, tuttavia, sarà indispensabile nel futuro prossimo per permettere il collegamento contemporaneamente del numero sempre più crescente di dispositivi.

Esistono anche due tipologie, applicabili sia su IPv4 sia su IPv6:

IP statico. Questo tipo viene assegnato a un proprietario e rimane invariato per sempre durante la navigazione, a meno che l’utente non richieda al provider di cambiarlo. Solitamente, vengono usati su server web o reti locali. Data la staticità è facile tracciarlo e monitorarlo.

IP dinamico. Questo tipo cambia a intervalli regolari. Solitamente viene assegnato un indirizzo nuovo ogni 24 ore o dopo ogni sessione di navigazione. In alcuni casi l’utente può decidere di ridurre il tempo di assegnazione. Questa tipologia permette di usufruire di maggiore protezione, tuttavia, nel momento in cui l’indirizzo cambia l’utente potrebbe sperimentare una breve disconnessione dalla rete.

Perché modificare un indirizzo IP?

Le motivazioni per cambiare indirizzo IP sono diverse. In generale, la maggior parte delle persone lo cambia per:

– Evitare geo-protezione. Alcuni siti analizzano gli indirizzi degli utenti per bloccare le connessioni provenienti da una nazione diversa da quella in cui opera il sito. In questo senso, nel caso in cui si tenti di accedere a servizi come Sky Go al di fuori dell’Italia, ci si ritrova davanti a una schermata di blocco. Per questo caso specifico, è possibile accedere al servizio solo se nell’indirizzo è presente la posizione geografica: Italia. Allo stesso modo, se si desidera accedere a dei siti disponibili solo negli Stati Uniti, è possibile farlo a patto di utilizzare un indirizzo identificabile come negli USA.

– Proteggersi da sorveglianza governativa. Alcune nazioni monitorano costantemente l’attività degli utenti per applicare censura o bloccare certe tipologie di attività. Ad esempio, la Cina sorveglia tutte le connessioni in entrata e in uscita, bloccando anche siti utilizzati comunemente dalla popolazione mondiale, come Facebook e Google. Camuffando l’IP è possibile evitare tutto questo.

Come cambiare indirizzo IP

Una volta capiti i motivi per cui cambiare indirizzo IP alcune persone potrebbero chiedersi come fare a livello pratico. Esistono diverse soluzioni per usufruire di un Internet Protocol Address diverso:

  • VPN. Si tratta di una rete virtuale privata che permette di navigare in modo anonimo e protetto. L’utente ha a disposizione una serie di server esterni, posizionati in nazioni diverse. Ognuno di questi server è in grado di fornire un IP diverso, correlato alla nazione in cui il server si trova. In questo senso, un utente che si trova in Italia e vuole accedere a un sito geo-protetto negli Stati Uniti, può farlo collegandosi a un server che si trova negli USA. Le VPN offrono anche un protocollo di crittografia che consente di criptare i dati, in modo da fornire un livello di protezione aggiuntivo sui dati.
  • Proxy. Il funzionamento di un server proxy è molto simile a una VPN. Anche in questo caso è possibile scegliere un server esterno. Questo server assegna all’utente un indirizzo IP diverso, camuffando quello reale. Nel caso in cui un firewall cercasse di analizzare l’indirizzo, si troverebbe davanti a quello fornito dal proxy. Solitamente i proxy offrono una buona velocità, ma poca protezione rispetto alle VPN. La mancanza di un protocollo di crittografia è proprio ciò che fa la differenza.
  • Tor. Questa tecnologia permette di far rimbalzare la propria connessione tra un server e l’altro. L’IP cambia ogni qualvolta la connessione salta da un punto di accesso all’altro. Questo permette di navigare in modo particolarmente sicuro, tuttavia, ogni salto comporta un rallentamento in ricezione e trasmissione di dati, per cui la velocità di download e upload potrebbe essere ridotta drasticamente.