Riccardo Castrichini Nuove e interessanti novità arrivano dal ricerca in merito al cancro ai polmoni per il quale la sperimentazione di un nuovo farmaco ha fato risultati più che soddisfacenti. Lo studio di fase III ADAURA su 682 pazienti presentati in sessione plenaria al congresso della Società americana di oncologia clinica (Asco), ha infatti dimostrato che la molecola Osimertinib provoca una riduzione dell’80% del rischio di recidiva della malattia o morte nei pazienti con carcinoma polmonare non a piccole cellule in stadio precoce positivi alla mutazione del fattore EGFR, dopo l’intervento chirurgico. I dati, davvero senza precedenti, sono abbastanza eloquenti: a due anni dall’inizio del trattamento, l’89% dei pazienti trattati con Osimertinib è vivo e libero da malattia contro il 53% di quelli trattati con placebo.
Questo il commento alla ricerca rilasciato da Filippo De Marinis, direttore Divisione di Oncologia Toracica all’Istituto Europeo di Oncologia (IEO) di Milano e Principal Investigator dello studio per l’Italia: “Una riduzione del rischio di recidiva o morte pari all’80%, in un setting di pazienti in stadio precoce e quindi potenzialmente curativo è sicuramente un dato senza precedenti e che porterà ad un cambio della pratica clinica”.
“Si tratta – continua De Marinis – di risultati che vedranno inevitabilmente l’affermarsi delle terapie target e, in particolar modo, dell’inibitore di EGFR Osimertinib, come terapia standard per questi pazienti”. Una ricerca dunque innovativa che dà speranza e che lascia ben presagire in merito ad un suo ulteriore sviluppo futuro.
