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Smart working e postura, come migliorarla evitando dolori

Postura e smart working

Come evitare dolori alla schiena e postura errata durante lo smart working, pratica ormai entrata nel quotidiano durante il Coronavirus.

Smart working e postura vanno a braccetto, soprattutto perché la presenza del Coronavirus ha fatto sì che diverse realtà lavorative optassero per questa modalità di lavoro. Non è una cosa che si improvvisa, bisogna infatti disporre di uno spazio adeguato per farlo e dell’attrezzatura giusta, per evitare dolori dopo ore passate al computer.

Smart working e postura

In molti infatti optano per lavorare in smart working sul divano, sedendo sul pavimento o in cucina, questo può avere conseguenze devastanti per il corpo. Quando si utilizza un pc con tastiera e mouse, è facile intercorrere in problemi al collo e alla schiena: è importante dotarsi di una seduta ergonomica, regolabile e adatta a questo tipo di utilizzo.

Il divano o il letto possono anche sembrare i posti più comodi dai quali lavorare, eppure questi incoraggiano a “sprofondare” nei cuscini, affaticando la struttura ossea. Lo schermo del computer dovrebbe poi trovarsi all’altezza del viso, per non forzare la testa in posizioni innaturali, con conseguenze dirette anche sul collo e la cervicale.

Aiutiamo la postura rispettando il corpo

Stesso discorso anche per la vista, vietati infatti i riflessi sullo schermo e la penombra. Stando seduti spesso, si può incappare in problemi di circolazione e lombalgie, ovvero fastidi alla parte bassa della schiena. È sempre buona norma, durante le ore di smart working, alzarsi e muoversi almeno una decina di minuti ogni 1 o 2 ore. Inoltre, quando si siede davanti al computer, i piedi devono toccare il pavimento: in caso contrario sarà necessario un cuscino o una scatola per non farli penzolare nel vuoto.