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Il camoscio appenninico non è più una specie a rischio estinzione

Camoscio appenninico

Dopo quasi trent'anni di impegno per la tutela del camoscio appenninico, la specie non rischia più l'estinzione.

Dopo quasi trent’anni di impegno per la tutela del camoscio, questa specie è stata finalmente dichiarata non più a rischio estinzione proprio nel giorno del camoscio day.

Il camoscio appenninico non rischia l’estinzione

Quasi un secolo fa si contavano soltanto una trentina di esemplari di camoscio appenninico. Proprio per evitare l’estinzione di questa specie, il 29 luglio 1991, un gruppo di ambientalisti e di alcuni cittadini abruzzesi intrapresero un percorso per salvaguardare la loro esistenza. Da allora, il 29 luglio, giornata dedicata a questa specie è ricordata da tutti come il “camoscio day”. Dopo quasi trent’anni da quel giorno, il camoscio appenninico, una sottospecie di camoscio a sé stante che vive quasi esclusivamente in Abruzzo, è stata dichiarata salva dal rischio di estinzione. Questa la più bella notizia per coloro che hanno lavorato al ripopolamento di questo animale selvatico, tra cui ricercatori e tecnici dei parchi, associazioni e comunità locali.

Legambiente lancia l’allarme

Legambiente, che ha avuto un ruolo cruciale nella tutela di questa specie, ha invitato la popolazione a non abbassare comunque la guardia. Per responsabilità della Regione Abruzzo e di alcuni sindaci, infatti, si rischia di perdere una parte importante del territorio protetto del Parco regionale del Sirente Velino, all’interno del quale vive una delle ultime popolazioni di camoscio appenninico introdotta ai fini di conservazione grazie al progetto Life Coornata.

“La decisione di tagliare 8 mila ettari di perimetro del Parco, che chiediamo al Governo di impugnare ” – spiega Antonio Nicoletti, responsabile nazionale Aree Protette e Biodiversità – “mette a repentaglio uno dei progetti conservazionistici di maggiore successo per il nostro Paese e non trova nessuna giustificazione tecnica”.