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Stelle cadenti nel 2020: le Orionidi, “figlie” della cometa di Halley

orionidi ottobre 2020

In arrivo, il 21 ottobre 2020 la versione autunnale della notte di San Lorenzo: sono le Orionidi, nate dai residui della cometa di Halley.

La pioggia delle Orionidi, dette anche stelle cadenti d’autunno, è uno dei fenomeni astronomici più attesi del mese di ottobre 2020 e sarà visibile nella notte tra il 20 e il 21.

Origine delle Orionidi

Insieme alle Eta Aquaridi, le Orionidi sono uno sciame meteoritico costituito da una nube di detriti che la cometa di Halley ha lasciato dietro di sé durante il suo viaggio nell’universo.

Le stelle cadenti d’autunno prendono il nome dal radiante che occupano ossia l’area di estese dimensioni corrispondente alla costellazione di Orione e furono avvistate per la prima volta nel 1839 da E. C. Herrick nel Connecticut. Risultano visibili periodicamente tra il 2 ottobre e il 7 novembre di ogni anno raggiungendo una fase di massima intensità tra il 20 e il 23 ottobre.

Quando la Terra, proseguendo con la sua orbita, attraversa lo sciame delle Orionidi, i frammenti originari della cometa di Halley vengono attirati dall’atmosfera terrestre prendendo fuoco e dando vita a un entusiasmante spettacolo astronomico.

Quando osservare le Orionidi nel 2020

Le Orionidi risulteranno distintamente visibili il 21 ottobre 2020.

A partire dalla mezzanotte, in condizioni meteo favorevoli, lo sciame di meteoriti sarà visibile in condizioni ottimali: secondo quanto comunicato all’ANSA dall’astrofisico e responsabile scientifico del Virtual Telescope Gianluca Masi, “la Luna sarà del tutto assente: tramontando nella prima parte della notte, lascerà completamente la scena libera alle Orionidi”.

Per osservare il fenomeno, sarà necessario indirizzare lo sguardo in direzione della costellazione di Orione, verso Est e leggermente al di sopra dell’orizzonte. La costellazione può essere individuata attraverso la presenza di tre stelle posizionate in verticale che si trovano a poca distanza l’una dall’altra e che formano la cosiddetta cintura di Orione. Determinata la giusta posizione, non resterà che attendere l’inizio dell’evento che raggiungerà il culmine in prossimità dell’alba del 21 ottobre. Proprio verso l’alba, infatti, ogni ora sarà possibile assistere all’apparizione di almeno una ventina di velocissime e affascinanti scie luminose. Tuttavia, su suggerimento di Masi, per ottimizzare l’osservazione, sarebbe necessario recarsi in luoghi non compromessi da inquinamento luminoso.

Orionidi e Unione Astrofili Italiani

Nata nel 1967 a Cremona, l’Unione Astrofili Italiano (UAI) rappresenta il punto di riferimento principale per tutti gli appassionati di astronomia e scienze detti astrofili. L’associazione ha come obiettivi principali la diffusione dell’Astronomia e l’incremento della produzione di studi a essa dedicati. Simili obiettivi si realizzano attraverso il ricorso a una vasta rete di Associazioni locali di astrofili, Planetari coordinati da astrofili, Osservatori Astronomici frequentati dal pubblico. L’UAI, quindi, si occupa di promuovere iniziative astronomiche e diffondere notizie e informazioni fondamentali in questo ambito.

A proposito della pioggia delle Orionidi, secondo quanto affermato da un esponente dell’UAI, Enrico Stomeo, questa sarà “ben visibile dopo mezzanotte, quando il radiante a nord della stella Betelgeuse sarà più alto sull’orizzonte”. Enrico Stomeo insiste anche su quanto sia importante “l’assenza della Luna [poiché] permetterà ogni tipo di studio: nel visuale sulle frequenze orarie e sulla distribuzione delle luminosità, nel dominio fotografico e video sulla posizione del radiante”.

Inoltre, Paolo Volpini, afferente alla sezione Divulgazione dell’UAI, ha segnalato come le varie associazioni di astrofili presenti su territorio italiano si stiano organizzando per realizzare un adeguato monitoraggio del fenomeno e si stiano impegnando nel sollecitare osservazioni individuali mettendo a disposizione del pubblico numerose informazioni disponibili sul sito ufficiale dell’associazione.

Non resta altro che tenere gli occhi ben puntati verso il cielo in attesa che le Orionidi illumino la notte con tutto il loro splendore.