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Un asteroide colpirà la Terra il 2 novembre 2020?

Collisione

L’asteroide noto come 2018VP1 potrebbe entrare nell’atmosfera terrestre il 2 novembre 2020, alla vigilia dell’Election Day americano

Un asteroide si sta dirigendo verso la Terra e potrebbe entrare nella sua orbita il prossimo 2 novembre. Tuttavia, nel caso in cui l’ipotesi si verificasse, il corpo celeste ha dimensioni talmente piccole da non rappresentare alcun pericolo per il pianeta.

Asteroide in arrivo il 2 novembre

A dare l’allarme per l’imminente arrivo dell’asteroide alla vigilia dell’Election Day americano previsto per il 3 novembre è stato Neil deGrasse Tyson, astrofisico nonché personaggio noto per la partecipazione a numerosi programmi della tv statunitense. DeGrasse Tyson, però, tramite le sue pagine social di Facebook e Instagram, afferma che il corpo celeste non ha dimensioni tali da causare danni, affini ad esempio a quelle di un frigorifero o di un’utilitaria.

L’astrofisico, inoltre, aggiunge che “se il mondo finirà nel 2020, non sarà per colpa dell’Universo”. L’allusione alle tensioni che stanno caratterizzando la scena politica americana e le preoccupazioni mondiali rispetto alla pandemia di COVID-19 risultano pressoché evidenti.

2018VP1: l’asteroide in arrivo

L’asteroide battezzato 2018VP1 è stato avvistato, per la prima volta, in California nel 2018 dal Palomar Observatory e, da allora, tenuto costantemente sotto osservazione a causa delle alte possibilità di collisione con la Terra. Il 2018VP1 appartiene ai cosiddetti Near Earth Asteroids (NEA) ovvero agli asteroidi di classe Apollo. Questa categoria di asteroidi presenta un’orbita con un perielio – punto di minima distanza dal Sole – inferiore alle 1,017 unità astronomiche e un semiasse maggiore che supera il valore di un’unità astronomica. Il 2018VP1 viaggia a una velocità di circa ventiquattro chilometri al secondo e ha un periodo orbitale di due anni: la sua ricomparsa in prossimità della Terra, quindi, era ben nota agli esperti del settore.

Ad ogni modo, l’asteroide in avvicinamento non rappresenta un pericolo: secondo quanto registrato nel database del Centre for near Earth object studies della NASA, le sue dimensioni relative a peso e altezza risultano pari a una massa di poche tonnellate e un diametro di circa due metri. Inoltre, la Nasa stessa ha escluso il corpo celeste dalla lista degli elementi potenzialmente dannosi per il Pianeta. Tale lista comprende, invece, corpi che posseggono un diametro superiore ai centoquaranta metri.

Per comprenderne meglio le dimensioni e il livello di pericolosità, il 2018VP1 può essere messo a confronto con la meteora che invase il cielo di Celjabinsk nel 2013 distruggendo diverse centinaia di finestre, causando circa un migliaio di feriti ma non mietendo alcuna vittima o con il meteorite che determinò la scomparsa dei dinosauri. Nel primo caso, il corpo celeste possedeva un diametro di circa quindici metri e una massa di migliaia di tonnellate mentre, nel secondo caso, si era in presenza di un diametro di dieci chilometri.

L’agenzia statunitense, inoltre, ha affermato che le probabilità di un impatto tra l’asteroide in arrivo a novembre e la Terra risultano pari allo 0,41% e che, se lo scontro dovesse comunque verificarsi, questo si disintegrerebbe rapidamente entrando nell’atmosfera terrestre, non riuscendo a raggiungere il suolo. Il 2018VP1, quindi, non è al momento destinato a causare nessun danno.