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Domanda reddito cittadinanza: come monitorarla e le tempistiche

rediito inps

Se hai ottenuto il reddito di cittadinanza puoi monitorare lo stato della tua domanda, scopri le tempistiche.

Una volta effettuata la richiesta per il reddito di cittadinanza, online o tramite CAF/Poste, è possibile verificare e seguire lo stato della pratica per conoscere l’esito del beneficio e ovviamente l’importo erogato. Le tempistiche dell’INPS vanno da un minimo di cinque giorni ad un massimo di quindi giorni circa per ottenere un SMS di verifica che comunichi l’accettazione della richiesta.

Domanda reddito cittadinanza: come monitorarla

Per verificare lo stato del beneficio è possibile accedere in due modi alle informazioni:

  • dal sito dell’INPS dove vi è un’area preposta dedicata alla misura (ma bisogna essere in possesso dello SPID);
  • dal portale del reddito di cittadinanza del governo www.redditodicittadinanza.gov.it.

I due sistemi sono differenti e contengono anche informazioni diverse. Il portale dal governo, utile anche per l’invio delle domande per i possessori di SPID, permette di vedere lo stato della domanda, l’importo e il credito residuo. Il sito internet dell’INPS è molto dettagliato, qui ogni mese è possibile verificare anche la documentazione, le informazioni circa il sussidio ed eventuali variazioni. Per rendere tutto più facile è comunque a disposizione un numero verde a cui rivolgersi, il personale addetto sarà in grado di rispondere ad ogni tipologia di domanda o curiosità circa importi, possibilità di spesa e negozi abilitati. La soluzione ideale è avere lo SPID perché con questo è possibile accedere ovunque e in ogni momento, chi desideri farlo può facilmente accedere a questo sistema online anche gratuitamente.

Reddito di cittadinanza: le tempistiche

Come anticipato le tempistiche dell’INPS sono molto variabili per l’erogazione, tutto dipende infatti dai controlli. Quando la domanda viene accettata il soggetto riceve sul suo cellulare un SMS che conferma la domanda, questa poi dovrà essere ulteriormente validata e, solo al termine del processo, sarà inviata una mail di conferma finale con indicato anche ufficio postale per il ritiro, data e ora. Non sarà comunicato l’importo, questo può essere verificato o tramite accesso al sito internet o andando direttamente in Posta. La data di arrivo del bonus ogni mese avviene a partire dal 27esimo giorno circa, tuttavia può slittare o anticiparsi a seconda del periodo. È chiaro che le tempistiche intercorso dalla domanda all’accredito possono essere variabili, tutto dipende dai controlli e anche da eventuali problematiche riscontrate.

Dove spendere il reddito di cittadinanza

Il bonus erogato viene accreditato sulla carta come saldo di una comune carta di debito o postepay. Effettivamente questa card emessa da Poste Italiane non è nominativa e quindi può essere utilizzata da qualunque componente del nucleo. Allo sportello possono essere ritirati un massimo di 100 euro per soggetto, tuttavia l’importo viene incrementato fino ad un massimo di 220 euro in famiglie più numerose, secondo una scala di equivalenza che permette di effettuare il calcolo. Tre adulti ad esempio possono ritirare un massimo di 180 euro, questo sale a 220 se però è presente una persona disabile. La carta acquisti permette di fare la spesa in supermercati, farmacie, negozi di abbigliamento o comunque che vendono beni di prima necessità, fare benzina, pagare le utenze, pagare il pigione di casa (è possibile fare un solo bonifico al mese). Tuttavia è bene chiarire che non esiste una scheda con gli esercenti abilitati e quindi il divario è molto labile, alcuni negozi di elettronica accettano la scheda, altri invece no, lo stesso dicasi per i negozi di abbigliamento. Sono vietate le spese per il gioco d’azzardo e beni simili. Ogni famiglia riceve una sola carta ed è tenuta entro trenta giorni a spendere l’importo pensa la decurtazione del 20% della cifra nel mese successivo.

Il reddito di cittadinanza è un sussidio erogato per stimolare la politica del lavoro italiana e soprattutto per combattere la povertà e quindi eguagliare le famiglie. L’importo che viene conteggiato come basilare per un individuo è pari a 780 euro. Questo si compone di 500 euro ad integrazione del reddito e 280 euro per far fronte alle spese economiche di affitto e mutuo. Il totale non viene erogato a tutti poiché il reddito che viene dato deve integrare quello già percepito dal nucleo familiare, la cifra quindi va a colmare il divario per arrivare a 780 euro. Quindi, se ci sono persone che lavorano in casa non ci si deve aspettare tale importo, 780 euro vengono erogati solo a chi ha un ISEE pari a 0 e non percepisce nulla.