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Come creare un ecommerce e vendere online

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Avere un ecommerce vuol dire aumentare le proprie vendite, ma per aprire un negozio online bisogna investire su un sito performante.

Impossibile negare che oggi è sempre più importante creare un ecommerce di successo, su questo non ci sono dubbi. Il motivo che ci porta a riflettere su questo punto? Basta dare uno sguardo a ciò che è successo durante il periodo di chiusura dovuto al COVID-19.

La pandemia ha imposto lunghi lockdown e le aziende che hanno investito nelle vendite online, e nella possibilità di portare uno shop su internet, sono state in grado di ammortizzare le perdite. In alcuni caso hanno anche registrato profitti importanti.
In che modo? Lavorando sulla qualità di un prodotto e su un aggiornamento costante. Web agency come Genesi.it sanno bene che non possiamo più immaginare un ecommerce di successo come un semplice sito web con schede e carrello per vendere.
Bisogna fare di più. Ma cosa? Quali sono i punti essenziali da rispettare per chi decide, oggi, di investire in un negozio digitale?

Il primo è semplice: mai pensare di poter avere un prodotto di qualità senza una spinta verso la crescita. Ecommerce vuol dire investire. Ma poi? Cosa devi sapere quando decidi di lavorare sul fronte della vendita su internet?

Si inizia con un hosting di qualità

Inutile avere un buon ecommerce se non c’è una base stabile. Questa è data dal provider che ti fornisce il servizio di web hosting adeguato allo scopo e il certificato di sicurezza SSL.

Perché questo passaggio è importante? In primo luogo puoi gestire picchi di traffico e incrementi di visite anche improvvisi, come quelli che si presentano in concomitanza con eventi più o meno pianificati. Il secondo caso è quello che si è verificato con l’arrivo del lockdown: tutti hanno iniziato a navigare e acquistare online in determinati settori.

Cosa succede in questi casi? Semplice, se non hai un hosting adeguato – magari un VPS o un server dedicato – rischi il downtime con un sito non raggiungibile. Cosa significa ciò?

Mancate vendite. Lo stesso vale per la velocità di caricamento delle pagine web. Un hosting deve avere determinate caratteristiche per garantire tempi di upload minimi. E tutto ciò si ottiene con un giusto investimento e l’acquisto di un hosting per ecommerce di qualità.

Si continua con una struttura snella

Il rischio di chi decide di investire sull’ecommerce: affrontare la sfida con una realtà incapace di studiare la struttura necessaria al sito web per soddisfare le esigenze del pubblico.

Pagine fisse, categorie, sotto-categorie, tag e filtri, schede prodotto e blog interno con relativi articoli: oggi è impossibile ignorare l’importanza di uno studio attento della struttura necessaria per costruire un sito ecommerce di qualità. Tutto questo non nasce dal nulla, ma dallo studio del contesto che abbraccia l’analisi dei competitor, del target e delle keyword.

Bisogna aggiungere le pagine e le tassonomie giuste. Inutile e dannoso abbondare, in modo da evitare di appesantire la struttura inutilmente; al tempo stesso si rischia di perdere ghiotte occasioni di posizionamento e vendita se si ignorano determinate sezioni. Come si risolve?

Con le competenze di degli esperti, un ecommerce manager oppure una web agency in grado di studiare, contestualizzare e realizzare un ecommerce di successo basando ogni azione su dati concreti e misurazioni empiriche.

Poi si pensano le pagine web

Questa è la vera sfida: costruire un ecommerce capace di aumentare il tasso di conversione e trasformare il maggior numero di visitatori in clienti. Magari lavorando anche su cross-selling e up-selling. Vale a dire vendita di prodotti correlati e di fascia superiore.

Come avviene tutto questo? Anche in questo caso si chiama in causa la competenza di un consulente o un’agenzia abituata a lavorare con il digitale. Anzi, con una visione d’insieme del lavoro da svolgere. Obiettivo finale: aumentare il fatturato. Ma in che modo? Migliorando, ad esempio, l’user experience delle schede prodotto e aumentando la velocità di caricamento.

Quest’ultimo punto è molto importante, tanto che lo stesso Google lo ha inserito come punto da curare per influenzare il posizionamento delle pagine dei risultati. Ecco la fonte: “Although speed has been used in ranking for some time, that signal was focused on desktop searches. Today we’re announcing that starting in July 2018, page speed will be a ranking factor for mobile searches”Google.

Perché tutto questo è importante? Un sito web più veloce è apprezzato dagli utenti, e dato che l’obiettivo di Google è fornire il miglior risultato possibile al pubblico bisogna operare in questa direzione. Che coincide anche con una struttura legata al mobile friendly.

Questo significa non solo avere un sito costruito con un template responsive e quindi adatto ai vari smartphone, ma curare vari aspetti – distanza dei vari elementi, contrasto tra font e sfondo, organizzazioni dei vari elementi realmente utili della pagina web – per fare in modo che tutto sia più semplice nel processo di fruizione dei contenuti.

La promozione resta decisiva

Possiamo immaginare un ecommerce di successo senza una buona spinta promozionale? Lo possiamo creare al netto di una strategia commerciale per imporsi su internet?

No di certo, ecco perché affiancare al sito web anche un progetto in grado di promuovere il brand in modo da aumentare le vendite in modo strutturato. Perché non basta esserci e pubblicare un sito web per vendere.

Non oggi che la concorrenza è agguerrita e i mercati si saturano in fretta. I grandi player fagocitano sacche di mercato sempre più ampie, combattere contro Amazon sulle keyword più competitive è impossibile. Ma chi improvvisa e non si fa guidare dai professionisti del digital marketing non ha una strategia alternativa. E rischia di fallire in tempi minimi.

Chi, invece, lavora con un profilo promozionale adeguato può contare su attività differenti come link building, digital PR, blogging, social media marketing, SEO on-page e tutto ciò che serve per studiare una buona attività per vendere online. Magari lavorando su nicchie profittevoli non ancora invase e conquistate dai grandi nomi dell’ecommerce.