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Sciopero degli sceneggiatori 2017: che ne sarà delle serie tv?

Sciopero degli sceneggiatori 2017: che ne sarà delle serie tv?

In queste ore, negli States, tuona la seria possibilità di uno sciopero degli sceneggiatori. Ecco cosa rischiano le serie tv.

Siete dei maniaci delle serie tv? Iniziate a preoccuparvi. Ricordate quel lungo periodo di buio televisivo tra 2007/2008? Era lo sciopero degli sceneggiatori. Una circostanza che, per noi, si tradusse in assenza di nuove stagioni, diverse serie tv cancellate, plot raffazzonati e lunghissime pause di produzione. Bilancio: un vero disastro. Ciò nonostante, lo sciopero è un diritto, un mezzo indispensabile per far sentire la propria voce. E pare che gli sceneggiatori statunitensi siano arrivati a organizzarne un altro. Lo sciopero dovrebbe iniziare tra una settimana.

Chi colpisce lo sciopero?

La Writers Guild of America (WGA) rappresenta i sindacati che tutelano gli scrittori cinematografici e televisivi. Il WGA, perciò, chiederà l’alleanza del Motion Picture and Television Producers per ridiscutere il contratto attuale. Lo scopo è quello di porre l’attenzione sui cambiamenti che, in questi anni, la televisione ha subito e gli effetti che questi stessi cambiamenti hanno avuto sui loro contratti attuali.

Come avrete sicuramente tutti notato, sono spuntate nuove reti e network quali Nat Geo ed E! che sono entrati nel gioco delle serie tv. Ciò significa un numero elevato di tv show. Stessa cosa anche per i servizi di streaming che sono diventati terreno fertile per la serialità. Questo, perciò, avrebbe contribuito a un cambiamento degli standard qualitativi delle stesse serie tv. Tanto per chiarirci, tv show da 10 a 13 episodi sono ormai molto più comuni, mentre la classica stagione di 22 o 24 episodi è drasticamente diminuita. Ma qual è il problema?

Gli sceneggiatori vengono pagati per ogni episodio. Circostanza che aveva un senso quando le stagioni televisive erano più lunghe. Senza contare che ci sono contratti di esclusiva a uno show che obbligano molti sceneggiatori a restare, per diversi periodi di tempo, senza lavoro. E’ come lavorare 8 ore al giorno, ma essere pagati per 4 e trascorrere le rimanenti legati da un vincolo che nega la cerca di un nuovo lavoro. I negoziati, inoltre, dovrebbero anche discutere del piano di assistenza sanitaria e del trattamento pensionistico. Gatte da pelare non facili.

Quando inizierà?

Gli sceneggiatori hanno votato, nella giornata di lunedì scorso, per l’autorizzazione allo sciopero. La votazione è passata con con uno schiacciante 96% a favore. Una percentuale determinante ma che non garantisce che lo sciopero si faccia. E’ soltanto un permesso. Il contratto attuale scade il 1° maggio. E se un nuovo accordo non verrà raggiunto, il WGA andrà avanti con lo sciopero, a partire da martedì 2 maggio.

Quali spettacoli ne risentirebbero?

Quasi tutti. Mettetevi il cuore in pace. Già dal giorno stesso, ad esempio, i programmi che utilizzano gli sceneggiatori per i monologhi ne saranno interessati. I tv show avranno un margine di manovra più lungo, dal momento in cui gli script sono scritti in anticipo di settimane o, a volte, anche di mesi. In questo caso, la produzione continuerà con gli script già scritti. Ma se lo sciopero persiste, anche questi inizieranno a zoppicare.

Quanto potrebbe durare lo sciopero?

Ovviamente, dipende da come si svolgeranno i negoziati. Lo sciopero del 2007, ad esempio, è durato più di 3 mesi. E con il risultato che molti show arrivarono addirittura a tagliare le loro stagioni. Altri, invece, vennero rimandati di molti mesi. Dita incrociate.